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Processo Corona, gli ex soci accusano: “Fiumi di denaro in nero, anche 20mila euro a serata”

Alcuni ex soci di Fabrizio Corona hanno cambiato versione, rivelando ai giudici che il fotografo intascava fiumi di denaro in nero per la partecipazione a eventi e altre iniziative promozionali: “Incassava fino a 20mila euro per le sue serate”. Adesso si attende la replica di Corona, atteso in aula a Milano il prossimo 6 aprile: l’ex re dei paparazzi è imputato per intestazione fittizia di beni, frode fiscale e violazione delle norme patrimoniali sulle misure di prevenzione.
A cura di Francesco Loiacono
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Fiumi di soldi in nero per Fabrizio Corona, una vera e propria "macchina da soldi". Così, almeno, lo hanno dipinto gli ex soci che hanno sfilato in tribunale a Milano, dove è in corso il processo all'ex re dei paparazzi e alla sua collaboratrice, Francesca Persi, entrambi arrestati lo scorso ottobre (Corona è a San Vittore mentre la Persi è ai domiciliari). Dopo i resoconti di alcuni "clienti" di Corona nel corso della scorsa udienza, nella seduta odierna hanno testimoniato alcuni degli ex soci del fotografo. I testi hanno cambiato versione rispetto a quanto affermato in precedenza agli investigatori, accusando Corona: "Incassava fino a 20mila euro per le sue serate, non l’ho detto prima, quando sono stato interrogato dai carabinieri, perché avevo paura" ha detto ad esempio uno dei collaboratori dell’ex re dei paparazzi. Altri hanno poi ammesso anche di aver diviso i compensi incassati in contanti.

Corona "guadagnava e pagava in contanti"

Anche un altro testimone, che ha deposto come dipendente della Atena Srl, società di promozione eventi facente capo alla Persi, ha spiegato di avere visto circolare "una grande quantità di denaro" negli uffici della società. Denaro per la maggior parte in nero: "Fabrizio guadagnava in contanti e pagava in contanti". Anche lui ha poi rivelato: "Davanti ai carabinieri ho detto che non era vero perché avevo l’ansia, mi ero spaventato".

Il processo in corso a Fabrizio Corona, imputato per intestazione fittizia di beni, frode fiscale e violazione delle norme patrimoniali sulle misure di prevenzione, mira a stabilire da dove provengano i circa 2,6 milioni di euro sequestrati al fotografo. Soldi che sono stati trovati in parte nel controsoffitto dell'abitazione di Francesca Persi, e in parte in due cassette di sicurezza di banche austriache. Per la difesa di Corona si tratta dei compensi incassati da Corona per la sua partecipazione a eventi, inaugurazioni di locali e altre attività promozionali. Soldi sui quali il fotografo era pronto a pagare le tasse.

"Il denaro entrava e usciva come acqua minerale"

Le dichiarazioni di clienti ed ex soci di Corona stanno finora chiarendo come in effetti l'attività dell'ex re dei paparazzi fosse florida: "Quanti soldi in nero giravano nell’azienda di Fabrizio Corona? Tantissimi, impossibile quantificare. Il denaro entrava e usciva come acqua minerale – ha detto ad esempio uno dei testimoni nell'udienza odierna, aggiungendo -: In una discoteca di Verona riservata a milf, cioè a signore non più giovanissime, l’ho visto incassare un importo importante". C'era anche chi era disposto a pagare fino a cinquemila euro per farsi una foto con Corona, considerato "il numero uno del marketing in Italia" e chiamato anche a tenere delle lezioni sull'argomento durante costosi incontri.

I riflettori adesso sono tutti puntati sull'udienza del prossimo 6 aprile, quando Corona lascerà San Vittore per tornare a parlare in aula.

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