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Primario arrestato a Milano: “Mi avete distrutto, dipinto come un mostro”

Interrogatorio di garanzia per Norberto Confalonieri, primario dell’ospedale Gaetano Pini di Milano finito agli arresti domiciliari la scorsa settimana per corruzione, turbativa d’asta e lesioni nei confronti dei pazienti: “Non ho rotto il femore apposta – ha spiegato il medico in una memoria difensiva – allenarmi è un vocabolo goliardico”. Confalonieri ha poi detto ai cronisti: “Mi avete distrutto, io dipinto come un mostro”.
A cura di Francesco Loiacono
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Interrogatorio di garanzia per Norberto Confalonieri, primario dell'ospedale Gaetano Pini di Milano finito agli arresti domiciliari la scorsa settimana per corruzione, turbativa d'asta e lesioni nei confronti dei pazienti. Accuse che, soprattutto nell'ultimo caso, hanno destato particolare clamore nell'opinione pubblica soprattutto per via di alcune intercettazioni riportate nell'ordinanza di custodia cautelare.

Una frase in particolare ha alimentato le feroci reazioni di cittadini, politici (come il consigliere regionale dei Cinque stelle Stefano Buffagni che aveva scritto suggerendo di "linciare ed esporre sulla pubblica piazza" persone come Confalonieri) e anche giornalisti, in alcuni casi arrivati a soprannominare Confalonieri lo "spezzafemori". È quella riferita a una paziente 79enne: dalle parole del medico sembrerebbe che il primario abbia volontariamente provocato la rottura del femore all'anziana per "allenarsi" con una specifica tecnica chirurgica: "Eh l'ho rotto (…) gli ho fatto la via d'accesso bikini (…) per allenarmi (…) oggi ho fatto una vecchietta per allenarmi no!".

Il primario: "Non ho rotto il femore apposta, allenarmi vocabolo goliardico"

Nella sua memoria difensiva consegnata al giudice per le indagini preliminari Teresa De Pascale il medico ha scritto: "Non ho rotto il femore apposta per allenarmi, ma si è rotto nell'impiantare la protesi. Il verbo allenarmi era goliardico". Confalonieri ha poi precisato che il femore in questione si sarebbe rotto "probabilmente in maniera lieve, tanto da non richiedere una sintesi dell'osso, ma solo riposo per un breve periodo. Allenarmi è un vocabolo goliardico, non professionale, in realtà stavo perfezionando la tecnica operatoria sulla via d'accesso, per poter operare al meglio le pazienti, previa valutazione sulle indicazioni corrette". L'avvocato di Confalonieri, Ivana Anomali, aveva d'altronde già affermato che le intercettazioni del suo assistito erano "fuorvianti, in quanto lette fuori dal contesto". Affermazione che ha ribadito ai cronisti presenti all'interrogatorio di garanzia, aggiungendo che il suo assistito "è affranto per essere finito in prima pagina, dipinto come un mostro".

Ai cronisti: "Mi avete distrutto"

Le uniche parole del primario a una giornalista del quotidiano "Il Giorno" che l'ha ripreso con la telecamere sono state: "Mi avete distrutto". Sul fronte della strategia difensiva, l'avvocato Anomali ha ribadito la linea anticipata la scorsa settimana. Confalonieri ha contestato tutte le accuse che gli sono state rivolte: "Ha depositato una memoria e ha spiegato le intercettazioni e i reati contestati". Il legale del primario del Pini, un luminare nella sua specialità con oltre seimila interventi chirurgici effettuati, ha ricordato il valore professionale del suo assistito, "tra i cento migliori chirurghi ortopedici del mondo", chiedendo "rispetto".

Sulla vicenda di Confalonieri è intervenuta anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin: "I pazienti non sono cavie e non perché sono anziani possono esser maltrattati o utilizzati per fare pratica. Hanno la stessa dignità e lo stesso diritto di accedere alle cure che le persone giovani. E questo va assolutamente vigilato. Una vigilanza – ha concluso la Lorenzin – che deve essere in capo alle strutture sanitarie, ai direttori generali, ai primari, ai capi dipartimento, che devono vigilare che i diritti e i doveri vengano applicati".

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