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Piste ciclabili inesistenti: truffa milionaria ai danni della Regione Lombardia, 18 indagati

La guardia di finanza di Luino (Varese) ha denunciato 18 tra amministratori di enti locali e imprenditori per falso ideologico, truffa aggravata e abuso d’ufficio. Sono accusati di essersi intascati oltre un milione e 300mila euro di soldi pubblici, stanziati dalla Regione Lombardia per piste ciclabili e altre infrastrutture per la mobilità sostenibile che non sono mai state realizzate.
A cura di Francesco Loiacono
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Piste ciclabili inesistenti o incomplete. Oltre un milione e 300mila euro di soldi pubblici, stanziati dalla Regione Lombardia, che sembrano essere finiti nel nulla. Queste le contestazioni della procura di Varese ai danni di 18 persone, tutte amministratori di tre enti locali e dipendenti di alcune ditte, che sono accusati a vario titolo di falso ideologico, truffa aggravata e abuso d'ufficio.

I 18 sono stati iscritti nel registro degli indagati al termine delle indagini condotte dalla guardia di finanza di Luino nell'ambito dell'operazione "Bike shadow". Nel mirino delle fiamme gialle un bando pubblico (Legge regionale 7/2009) della Regione Lombardia da 6 milioni e 800mila euro, per "Interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica".

Nelle intenzioni di Palazzo Lombardia con quei soldi si dovevano costruire infrastrutture che agevolassero l'interscambio tra treno e bici, per favorire la mobilità sostenibile: piste ciclopedonali, stazioni di prelievo e rilascio delle due ruote (bike sharing), cartellonistica e altre infrastrutture come sovrappassi ciclabili. Ma tre enti che si erano aggiudicati alcuni degli appalti previsti nel bando (per complessivi 2 milioni e 300mila euro) non avrebbero completamente o parzialmente adempiuto ai loro obblighi verso la pubblica amministrazione, nonostante un termine dei lavori ampiamente scaduto. Per percepire comunque il denaro, però, avrebbero emesso false fatture e attestato il falso.

Il danno quantificato alla Regione è di 1 milione e 380mila euro. Naturalmente, come da prassi in questi casi, le fiamme gialle hanno anche segnalato il caso alla magistratura contabile: la procura regionale della Corte dei conti indagherà sugli aspetti erariali della vicenda.

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