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Pirellone, blitz dei movimenti per la casa contro le politiche di Maroni (VIDEO)

Diverse azioni di protesta sono state organizzate a Milano, Brescia e Bergamo da parte di movimenti per il diritto alla casa. Nel mirino le politiche della Regione, che lederebbero i diritti dei cittadini e non risolverebbero il problema dell’emergenza abitativa. Al Pirellone cartelli contro l’Aler e tensioni tra vigilanza e manifestanti.
A cura di Francesco Loiacono
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Giornata di tensione a Milano, Brescia e Bergamo sul fronte dell'emergenza abitativa. Dopo un contestato sgombero avvenuto in mattinata in zona San Siro, nel capoluogo lombardo, i movimenti per la casa hanno compiuto alcuni blitz quasi in contemporanea al Pirellone, nella sede della Regione Lombardia a Brescia e a Bergamo. Uguale il motivo dell'azione: contestare le politiche sulla casa del governatore Roberto Maroni e soprattutto chiedere conto della gestione dell'emergenza abitativa all'Aler, l'azienda che possiede parte del patrimonio di edilizia residenziale popolare (a Milano alcuni immobili sono invece gestiti da Mm, controllata di Palazzo Marino), alle prese con un grosso buco nel bilancio.

Un blitz anche a Brescia

A Milano una cinquantina di attivisti del Comitato abitanti San Siro e del sindacato Asia hanno occupato il salone di ingresso del Pirellone. Con loro hanno portato cartelli contro la nuova legge sulla casa della Regione che, tra le altre cose, abolirebbe le liste per l'assegnazione di case popolari in emergenza e in generale lederebbe il diritto delle persone ad avere una casa. Simbolicamente sono anche state montate alcune tende all'interno della sede del Consiglio regionale. Qualche tensione con gli addetti alla sicurezza, dove l'irruzione è stata guidata da esponenti del centro sociale Magazzino 47. In questo caso la Digos è intervenuta identificando circa 60 persone. L'assessore regionale al Territorio Viviana Beccalossi ha stigmatizzato il blitz: "Un inaccettabile attacco alle istituzioni".

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