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Peschiera Borromeo, troppi 20 migranti in un appartamento: le proteste convincono il prefetto

Dopo le proteste dei condomini e dell’amministrazione comunale, il prefetto di Milano Alessandro Marangoni ha sospeso l’insediamento di 20 migranti all’interno di un appartamento di Peschiera Borromeo. Soddisfatti i condomini e il sindaco, che si è impegnato a trovare una soluzione alternativa per i profughi.
A cura di Francesco Loiacono
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Il prefetto di Milano, Alessandro Marangoni, ha momentaneamente sospeso l'insediamento di 20 migranti all'interno di un appartamento di Peschiera Borromeo. Una decisione che aveva scatenato le proteste dei condomini del palazzo, in via Liberazione 23, e aveva suscitato perplessità anche da parte dell'amministrazione comunale, con a capo il sindaco Caterina Molinari. Nel pomeriggio del 31 ottobre una delegazione composta dal primo cittadino, dal vicesindaco Marco Righini e da un delegato del condominio è stata ricevuta dal prefetto per spiegare le proprie ragioni.

Troppi 20 profughi per una palazzina abitata da sole sette persone, troppo pochi i metri quadri (175) per ospitare in maniera degna 20 persone. Queste, in sintesi, le motivazioni che hanno spinto il prefetto a rivedere la propria decisione, sospesa momentaneamente in attesa che l'amministrazione comunale – che si è impegnata su questo punto come si evince da un comunicato sull'argomento – trovi soluzioni alternative che "possano garantire il rispetto delle norme socio-sanitarie in materia di accoglienza e al contempo tutelino la sicurezza e il benessere dei cittadini".

Il lieto fine della vicenda non è ancora stato scritto

La vicenda dell'accoglienza dei 20 migranti sembra dunque al momento poter essere risolta per via istituzionale, anche se il lieto fine non è ancora stato scritto. Resta uno strisciante clima di tensione tra alcuni residenti di Peschiera e l'amministrazione comunale, che anche nel comunicato ha parlato di "aggressività verbale" nonostante dai video che documentano gli incontri tra sindaco e residenti siano emersi sì toni accesi, ma sempre nel solco della civiltà. Resta il timore, da parte dei condomini di via Liberazione 23, che il prefetto possa tornare sulla propria decisione in assenza di soluzioni alternative. Resta anche la possibilità che la vicenda di Peschiera possa essere strumentalizzata politicamente, nonostante i condomini in un comunicato (che riportiamo integralmente più sotto) abbiano ribadito la propria autonomia dalla politica e si siano impegnati a evitare iniziative che possano creare ulteriori tensioni. Infine, e certamente non meno importante, resta incerto il destino delle venti persone che avrebbero dovuto essere accolte nell'appartamento di via Liberazione, probabilmente all'oscuro di tutte le vicende che indirettamente li riguardano.

Il comunicato del condominio

Ringraziamo innanzitutto il Sindaco Caterina Molinari ed il Sig. Prefetto Alessandro Marangoni per la loro disponibilità nel trovare una soluzione al problema migranti venutosi a creare nel nostro condominio. Ringraziamo inoltre: le Autorità, i rappresentanti delle associazioni di qualsiasi corrente politica siano, tutti i comitati, i rappresentanti della stampa e tutti i concittadini di Peschiera Borromeo che ci hanno supportato in questo particolare momento di disagio. Teniamo a precisare che durante l'incontro del 31/10/16 con il Prefetto Marangoni ed il Sindaco Molinari (presente un nostro rappresentante), sono emerse delle irregolarità sull'agibilità dell'appartamento che avrebbe dovuto accogliere i migranti e, pertanto, questa soluzione non risulta più percorribile. Precisiamo, altresì, che il Condominio è già intervenuto ed interverrà, esponendosi in prima persona per fermare, sospendere o posporre qualsiasi evento o iniziativa diretti a creare nuova tensione o accentuare inopportune pressioni, a garanzia verso tutte le Istituzioni che, ad oggi, si stanno impegnando nel trovare una concreta soluzione a questa evenienza e di poter continuare ad operare nel massimo clima di collaborazione e solidarietà. Nel ribadire la totale autonomia, indipendenza ed estraneità da parte del Condominio nei confronti di qualsivoglia dichiarazione o corrente politica o partitica, restiamo in attesa che tutto si risolva per il meglio e nel rispetto dei diritti di tutte le persone coinvolte. Confidiamo che le promesse a noi rivolte diventino realtà, aldilà di ogni strumentalizzazione politica o di qualunque altro genere. Il Condominio di Via Liberazione 23.

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