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Peschiera Borromeo come Goro: 20 migranti in un appartamento, i condomini sul piede di guerra

A Peschiera Borromeo (Milano) nei prossimi giorni 20 richiedenti asilo saranno ospitati all’interno di un appartamento di 175 metri quadri. I residenti del condominio interessato sono sul piede di guerra, ma anche il sindaco è contrario: “La tensione in città è elevata, non sono in grado di garantire la sicurezza”, ha scritto al prefetto Marangoni, che incontrerà oggi pomeriggio.
A cura di Francesco Loiacono
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(Immagine di repertorio)
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Goro e Gorino, nonostante le parole pronunciate dal ministro dell'Interno Angelino Alfano, rischiano di diventare un precedente. Sull'accoglienza dei migranti, tema scottante che dovrebbe essere governato di concerto dalle istituzioni nazionali e locali, sempre più spesso i cittadini si sentono "abbandonati" da chi li governa. Ed ecco allora che di fronte a soluzioni non sempre comprensibili e ritenute inadeguate i residenti si organizzano, protestano, lottano. L'ultimo caso in Lombardia è Peschiera Borromeo. Nel Comune alle porte di Milano, poco più di 20mila abitanti, amministratori pubblici e cittadini sono in subbuglio per l'annunciato arrivo di 20 migranti all'interno di un appartamento di 175 metri quadri in un complesso condominiale: a gestire l'accoglienza sarà una cooperativa sociale che ha già ristrutturato l'appartamento in questione.

Il sindaco: "Tensione in città elevata, non posso garantire la sicurezza"

A essere preoccupati non sono solo alcuni abitanti dello stabile, che vedrebbero improvvisamente quasi raddoppiare i condomini, ma anche il sindaco della cittadina Cristina Molinari. La giovane prima cittadina, ex assessore che lo scorso giugno a capo di una lista civica ha sconfitto centrodestra e centrosinistra, ha in un certo senso cambiato la propria posizione. Dopo un primo comunicato stampa in cui comunicava di aver ricevuto la notizia dell'arrivo dei 20 profughi – di cui non si conoscono generalità né identità – attraverso una telefonata puramente informativa del prefetto Alessandro Marangoni, ha scritto una lettera allo stesso usando parole forti: "Questa tipologia di accoglienza ritengo che non possa in alcun modo garantire i requisiti di una civile convivenza e possa favorire disordini dovuti al numero di migranti accolti in un'abitazione piccola e inserita in un contesto famigliare come quello del condominio selezionato". Ancora più preoccupanti i toni usati poco dopo: "Porto alla Sua attenzione inoltre che, nonostante la mia chiara posizione contraria, rimanendo per lei valida l'ipotesi dell'insediamento di 300 migranti nell'area demaniale, la tensione in città è elevata ed è prevedibile che gruppi di cittadini, sull'onda dei fatti di cronaca occorsi negli ultimi giorni, possano organizzarsi in comprensibili proteste e sit-in. Non sono nella situazione di poter garantire, con le forze di polizia locale e nonostante il supporto del Corpo dei carabinieri, la sicurezza.

Oggi alle 17 incontro in prefettura

E in effetti a quanto pare i residenti dello stabile individuato sono sul piede di guerra: i malumori sono palpabili e c'è chi preannuncia possibili azioni eclatanti sullo stile di quanto avvenuto in provincia di Ferrara. Un sit-in di protesta è già stato organizzato ieri mattina, alla presenza tra gli altri del consigliere regionale di Fratelli D'Italia Riccardo De Corato e dello stesso sindaco. Al centro delle proteste soprattutto il fatto che non si sappia con certezza chi siano i richiedenti asilo che verranno ospitati: si teme che siano 20 uomini. Oggi alle 17 è previsto un incontro in prefettura dove, oltre al primo cittadino, sarà ricevuto anche un rappresentante del condominio scelto per accogliere i migranti.

Con l'arrivo degli ultimi 20 profughi Peschiera Borromeo si troverebbe ad accogliere 63 richiedenti asilo: "Possiamo quindi dichiarare che stiamo assolvendo alle indicazioni Anci rispetto all'accoglienza di 2,5 migranti ogni mille abitanti", aveva scritto il sindaco. Ma 20 persone in un solo appartamento sembrano in effetti tante. E gli altri 300 che potrebbero arrivare rischiano di far esplodere una situazione già difficile.

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