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Palazzo esploso a Milano, chiesta perizia psichiatrica per Pellicanò

Il pm che indaga sull’esplosione della palazzina in via Brioschi a Milano, nella quale sono morte tre persone, ha chiesto una perizia psichiatrica per Giuseppe Pellicanò, accusato di strage per l’episodio. Pellicanò era l’ex compagno di una delle vittime: ha confessato di aver staccato il tubo del gas, ma sostiene di aver agito sotto influsso di psicofarmaci. Sulla richiesta del pm si esprimerà il gip Giusy Barbara.
A cura di F.L.
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Una perizia psichiatrica per capire se Giuseppe Pellicanò, l'uomo accusato di strage per l'esplosione della palazzina in via Brioschi, a Milano, fosse capace di intendere e di volere quando ha svitato il tubo del gas lo scorso 12 giugno. L'ha chiesta il pubblico ministero di Milano Elio Ramondini, dopo il deposito da parte della difesa di Pellicanò di una serie di certificati medici che attesterebbero problemi di tipo psicologico e psichico per l'uomo.

Pellicanò, che si trova adesso in carcere, ha confessato di aver provocato la fuga di gas costata la vita all'ex compagna Micaela Masella e ai fidanzati marchigiani Chiara Magnamassa e Riccardo Maglianesi. Al giudice il pubblicitario, rimasto ferito nello scoppio, aveva però anche detto di ricordarsi la scena in maniera confusa perché sotto l'effetto di psicofarmaci. Pellicanò non avrebbe realizzato che, svitando il tubo del gas, avrebbe potuto fare del male a Micaela – che stava per andare a vivere col nuovo compagno – e alle loro due figlie, rimaste gravemente ferite nello scoppio e che ora vivono con i nonni materni.

Adesso sulla richiesta del pm si esprimerà il giudice per le indagini preliminari Giusy Barbara: in caso positivo la perizia psichiatrica si svolgerà nel corso di un incidente probatorio.

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