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Palazzina esplosa a Milano, arriva la conferma: colpa di una fuga di gas

Una fuga di gas nell’appartamento dei Pellicanò, in cui è rimasta uccisa la madre Micaela Masella, il marito Giuseppe e le due figliolette, all’origine dell’esplosione che ha sventrato una palazzina in via Portoferraio provocando tre vittime. Sotto accusa il tubo di una caldaia che avrebbe saturato di gas un’intercapedine.
A cura di Va.Re.
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A tre giorni di distanza arriva la conferma dopo i rilievi e le indagini degli esperti e dei vigili del fuoco: l'esplosione che ha provocato tre morti in una palazzina di via Portoferraio, è avvenuta per una fuga di gas nell'appartamento dei Pellicanò. Lì dove è morta la madre Micaela Masella, e sono rimasti gravemente feriti il marito Giuseppe e le due figlie piccole. L'esplosione non si sarebbe dunque generata dalla casa in cui abitavano i due giovani fidanzati rimasti uccisi, Riccardo Maglianesi e Chiara Magnamassa.

A spiegarlo anche l'analisi dei contatori e dal flusso di metano erogato.  Inoltre i due giovani sono stati trovati sul letto, uccisi da un cumulo di detriti e senza ustioni provocate dall'esplosione, al contrario del corpo di Micaela sbalzato dall'esplosione e coperto di ferite provocate dalla fiammata. A finire sotto accusa un tubo di una caldaia che, rovinatosi, avrebbe provocato la fuoriuscita del metano. Rimane da capire come l'ambiente si sia saturato in così breve tempo di gas, per questo si propende nel pensare che ha essersi riempito di metano sia stata un'intercapedine.

Non si tratterebbe secondo gli investigatori di un caso di omicidio/suicidio in famiglia: a quanto appurato finora la famiglia Pellicanò era ancora sveglia al momento della deflagrazione e, nonostante la coppia fosse separata, nulla fa pensare a un gesto estremo.

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