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Orto libero, nel carcere di Verziano a Brescia i detenuti coltivano il proprio futuro

A Brescia, nel carcere di Verziano, i detenuti coltivano verdure e curano le piante nella serra. Si tratta del progetto Orto libero, organizzato da Comune e direzione carceraria con la collaborazione di Libera. Il prossimo 2 dicembre in programma una cena con i prodotti dell’orto per raccogliere fondi.
A cura di Francesco Loiacono
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Il progetto Orto libero, organizzato all'interno del carcere di Verziano a Brescia, dà i suoi frutti. Non solo in senso metaforico, ma anche letterale. L'associazione Libera di Brescia ha infatti annunciato che, il prossimo 2 dicembre, sarà organizzata una cena con i prodotti di Libera terra e di orto libero cucinati da quelli che l'associazione fondata da don Ciotti definisce gli "chefs di domani": ossia i detenuti. Slogan dell'iniziativa: "La libertà e il futuro sanno di buono".

Il 2 dicembre una cena per raccogliere fondi

Orto libero è l'iniziativa del Comune di Brescia e della casa di reclusione di Verziano, con il sostegno di Libera, rivolto alla popolazione carceraria. Il progetto vuole offrire ai detenuti un percorso di rinascita e di recupero di autostima attraverso la cura degli spazi verdi e della serra del carcere. Il prossimo 2 dicembre, per raccogliere fondi a sostegno dell'iniziativa, sarà organizzata una cena a buffet nel carcere. Il costo è 20 euro. Saranno serviti prodotti di Libera terra (cooperative che producono su terreni confiscati alla mafia) e le verdure coltivate dai detenuti in carcere. L'appuntamento per la cena è alle 19.30. Prima, alle 18, ci sarà la presentazione del libro "Sola con te in un futuro aprile" di Margherita Asta e Michela Gargiulo. Per informazioni e prenotazioni per la serata si può contattare la cooperativa Il Calabrone sul suo sito web o allo 030.2309280.

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