46 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Omicidio dell’architetto Alfio Molteni, condannati i killer

Sono stati condannati gli esecutori materiali dell’omicidio di Alfio Molteni, l’architetto ucciso nella sua casa di Carugo (Como) il 15 ottobre 2015. Pene tra i 19 e 7 anni per tre persone: la condanna più alta a chi fece da tramite tra i killer e i presunti mandanti dell’omicidio, che secondo gli inquirenti sarebbero l’ex moglie dell’architetto e l’amante della donna. I due presunti mandanti saranno processati a parte.
A cura di Francesco Loiacono
46 CONDIVISIONI
Immagine

Sono stati condannati con rito abbreviato i killer dell'architetto Alfio Molteni, ucciso sotto la sua casa di Carugo (Como) il 14 ottobre 2015. Il giudice per le indagini preliminari del capoluogo lariano, Ferdinando Buatier de Mongeot, ha comminato 19 anni di reclusione al 45enne Luigi Rugolo, 18 anni  e 8 mesi a Michele Crisopulli e sette anni a Giuseppe Di Martino. La pena più alta è stata comminata a Rugolo, la guardia giurata che avrebbe fatto da collegamento tra gli esecutori materiali del delitto e i mandanti. Accusati di aver ordinato l'omicidio sono l'ex moglie di Molteni, Daniela Rho, e l'amante della donna, Alberto Brivio: saranno processati a parte.

I reati contestati a Rugolo e Crisopulli – il cui fratello Salvatore, implicato in una delle intimidazioni all'architetto, è stato trovato senza vita qualche giorno dopo l'arresto della moglie di Molteni –  sono omicidio volontario, porto abusivo d'arma da fuoco, rapina, furto e incendio. Di Martino, 60enne, è stato invece condannato in questa sede per stalking e incendio: del concorso materiale nell'omicidio ne risponderà in un'altra sede. Per tutti e tre gli imputati sono state rispettate le richieste del pubblico ministero Pasquale Addesso.

Le indagini sull'omicidio dell'architetto Molteni avevano portato finora a una decina di arresti. Queste sono le prime condanne per un episodio che ha scosso il paese. L'architetto è stato ucciso nel garage della sua abitazione, dopo essere stato oggetto di diverse intimidazioni. Le indagini hanno permesso di ricostruire come dietro tutta la vicenda vi fosse l'ex moglie della vittima, che avrebbe messo a punto un piano per screditare la figura dell'architetto e poter così ottenere la custodia esclusiva delle due figlie della coppia.

46 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views