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Omicidio Daniela Roveri, si indaga sul conto corrente: prelevati 20mila euro in contanti in due anni

Gli investigatori che indagano sull’omicidio di Daniela Roveri hanno analizzato il conto corrente della manager, uccisa lo scorso 20 dicembre nell’androne del suo palazzo a Bergamo, nel quartiere Colognola. È emerso che la 48enne avrebbe prelevato in due anni circa 20mila euro in contanti: soldi di cui si ignora la destinazione. L’ipotesi è che possa averli prestati a qualcuno. Al momento, però, l’unica certezza è la traccia di Dna trovata sulla guancia e su un dito della manager.
A cura di Francesco Loiacono
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Prosegue il lavoro degli investigatori per cercare di dare un nome e un volto all'assassino di Daniela Roveri, la manager 48enne uccisa lo scorso 20 dicembre davanti alla propria abitazione di Colognola, quartiere di Bergamo. Oltre a seguire la pista del Dna trovato sulla guancia e su un dito della manager, gli uomini della squadra mobile si sono concentrati anche nell'analisi del conto corrente della donna. Scoprendo alcuni dettagli che potrebbero aiutare a comprendere il movente di un delitto che, così come il suo responsabile, resta avvolto nel mistero da ormai quattro mesi.

L'analisi della movimentazione del conto corrente di Daniela Roveri ha fornito agli investigatori due elementi: il primo è che la donna, che guadagnava circa 3.500 euro netti al mese grazie al suo ruolo dirigenziale alla Icra di San Paolo d’Argon, aveva un tenore di vita decisamente elevato. Se lo poteva permettere: da un lato infatti risparmiava per quanto riguarda la casa (abitava con la madre, che è stata la prima a trovare il suo corpo privo di vita nell'androne di casa, in via Keplero) e l'auto (andava in giro con un'utilitaria). Dall'altro, almeno dal 2012 in poi, avrebbe speso secondo chi conduce le indagini circa cinquemila euro al mese. Soldi finiti in abiti, accessori e vacanze costose con le amiche e la madre.

I prelievi in contante

Ma è il secondo elemento emerso a essere di maggior interesse per gli investigatori. Tutte le spese elencate, infatti, venivano effettuate con le carte elettroniche di cui Daniela disponeva. Mentre dall'analisi del suo conto corrente è anche emerso che la donna avrebbe prelevato negli ultimi due anni molti soldi in contanti, quantificati in circa 20mila euro: una media di 800 euro al mese. Come veniva impiegato questo denaro? Al momento non ci sono certezze, ma solo ipotesi. Una, riportata dal "Corriere della sera", è che la manager possa aver prestato soldi a qualcuno, magari perché costretta. Il fatto che si possa essere ribellata a questo stato di cose potrebbe essere un movente per il brutale omicidio, compiuto da una persona che ha agito con agghiacciante decisione: Daniela è stata infatti sgozzata con una sola coltellata alla gola, inferta da una persona con la mano ferma.

Allo stato attuale quelle legate al conto corrente e ai prelievi di denaro di Daniela Roveri sono solo ipotesi. L?unica pista concreta, sulla quale vanno avanti le indagini della scientifica, riporta alle tracce di Dna trovate. Potrebbero essere dell'assassino della donna, che a quattro mesi dal delitto continua a rimanere senza un volto, senza un nome, e senza nemmeno un movente a lui attribuibile.

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