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Occupazioni case popolari, in arrivo 200 sgomberi

Da martedì al via il piano straordinario per il recupero di alloggi popolari, deciso dal prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca. Il sindaco Pisapia: “È ora di porre fine alle polemiche e alle strumentalizzazioni su questo tema”. Ma le case di proprietà del Comune non saranno interessate dal piano, segno della spaccatura insanabile tra Palazzo Marino e Aler.
A cura di Francesco Loiacono
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Giro di vite sulle occupazioni abusive delle case popolari milanesi: dalle parole si passa ai fatti. Da martedì prossimo dovrebbero partire una serie di sgomberi programmati, circa 200 nel giro di una settimana, sulla base di una lista che il presidente di Aler Milano, Gian Valerio Lombardi, consegnerà al prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca e alle forze dell'ordine. I primi della lista saranno quelli che hanno occupato gli alloggi Aler nelle ultime settimane, un'escalation che nel capoluogo lombardo ha portato, dall'inizio del 2013, a circa 1400 occupazioni riuscite. La linea dura decisa dal prefetto Tronca arriva dopo gli incontri in separata sede prima con il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni – che controlla, in quanto regione, l'Agenzia per l'edilizia residenziale lombarda – sia con il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che a ottobre ha deciso di chiudere il rapporto con l'Aler e di gestire in proprio, attraverso la società Mm, le circa 20mila case popolari di sua proprietà.

Linea dura del prefetto sulle occupazioni delle case popolari

"Abbiamo sviscerato tutte le tematiche connesse alla casa, dall’intervento in caso di occupazione in flagranza alla liberazione delle case occupate, fino all’assegnazione a chi è individuato all’Aler", ha spiegato il prefetto. Mentre il sindaco, che a sua volta negli scorsi giorni aveva annunciato di voler gestire con fermezza le case popolari del Comune, ricorrendo anche ai vigilantes, ha detto: "È ora di porre fine alle polemiche e alle strumentalizzazioni su questo tema". Un'impresa che si preannuncia però difficile: le critiche al piano straordinario per il recupero degli alloggi sono già iniziate ad arrivare. Ci si interroga sull'efficacia degli sgomberi senza intervenire sui controlli né sulle migliaia di case che rimangono sfitte, oppure sulle procedure per assegnare le abitazioni in tempi rapidi. Ed emerge poi un altro punto critico: questo intervento non riguarderà le case popolari di proprietà del Comune, ma solo quelle in mano all'Aler: "Mi sembra una scelta sbagliata perché dovremmo darci un aiuto", ha detto l'assessore comunale alla Casa Daniela Benelli. Ma la spaccatura tra Comune di Milano e Aler sembra ormai insanabile.

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