Non può mangiare per una malformazione: nuova vita per il piccolo Tomasino, operato al Policlinico
È stato alimentato con un sondino nello stomaco per i suoi primi 18 mesi di vita. Ma adesso finalmente Tomasino (nome di fantasia), un bimbo moldavo affetto da una grave malformazione dell'esofago e della trachea, potrà mangiare tranquillamente la sua pappa e bere il latte. La nuova vita del piccolo (e della sua famiglia) è diventata realtà grazie a un'operazione effettuata dall'équipe di Chirurgia pediatrica del Policlinico di Milano, diretta da Ernesto Leva.
Il complesso intervento è stato effettuato lo scorso 26 aprile con una tecnica mini-invasiva e, dopo un buon decorso post-ospedaliero, nei giorni scorsi Tomasino è stato dimesso e ha potuto iniziare ad alimentarsi normalmente: "La piena sinergia tra chirurghi pediatri ed anestesisti, che hanno gestito con tecnica mininvasiva un caso così complesso, e il personale infermieristico – ha spiegato il dottore Ernesto Leva in una nota apparsa sul sito del Policlinico – ha consentito che tutto andasse bene. Nei giorni scorsi il piccolo è stato dimesso in ottime condizioni generali e ha iniziato, per la prima volta nella sua vita, a mangiare e bere latte per bocca".
Il percorso per arrivare alla soluzione del problema non è però stato facile. La famiglia di Tomasino non si è rassegnata alla prima diagnosi dei medici moldavi, che non avevano tra l'altro né le competenze né le strutture per trattare chirurgicamente la malformazione del bambino. Tomasino era destinato ad alimentarsi a vita con il sondino, andando incontro al rischio di infezioni polmonari. Su internet però i genitori del piccolo si sono imbattuti nell'équipe diretta dal professor Leva, conosciuta per interventi molto delicati. A quel punto l'unico ostacolo è stato il costo dell'intervento: 15mila euro, una somma che la famiglia di Tomasino non si poteva permettere. L'ostacolo è stato superato grazie all'intervento dell'associazione "Cieli azzurri onlus" e alla donazione della famiglia di Tommaso Rocca che ha permesso di coprire tutte le spese.
Adesso per Tomasino è iniziata una nuova vita: l'unico ricordo del passato saranno alcune cicatrici sul petto, che forse gli serviranno per ricordarsi dei suoi benefattori: "Questo caso è solo uno dei tanti che danno prova delle straordinarie capacità a cui ci hanno abituato i nostri professionisti – ha detto Simona Giroldi, direttore generale del Policlinico di Milano – e ancora una volta si conferma la grande sinergia tra l'ospedale, la beneficienza e il volontariato, che da sei secoli porta avanti la missione del Policlinico del prendersi cura di tutti, mettendo a disposizione le migliori conoscenze disponibili, valorizzando sempre il lato sociale ed umano e superando tutti i possibili ostacoli".