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Niente scuolabus né doposcuola a chi non paga la mensa: Comune di Milano contro i morosi

Linea dura del Comune di Milano contro i genitori morosi che non pagano la retta per la mensa scolastica dei propri figli. Secondo le nuove linee guida approvate da Palazzo Marino, i bambini non in regola con i pagamenti non potranno usare gli altri servizi scolastici come scuolabus, doposcuola o centri estivi, mentre sarà loro sempre assicurato il pasto. A Milano le rette non pagate sono oltre 14mila, per un mancato incasso di 5 milioni di euro.
A cura di Francesco Loiacono
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Linea dura del Comune di Milano contro i genitori morosi che non pagano la retta per la mensa scolastica dei propri figli. A Palazzo Marino sono state approvate delle nuove linee guida che prevedono che i figli dei genitori "insolventi rispetto al servizio della refezione scolastica" non possano accedere "agli altri servizi educativi a domanda individuale offerti dal Comune". Si parla di servizi quali lo scuolabus, il doposcuola e i centri estivi. I bambini non in regola col pagamento dei bollettini non potranno accedervi, mentre sarà loro sempre garantito il pasto.

Il precedente di Corsico

"Il pasto a scuola è un servizio fondamentale, e noi non lasciamo fuori nessuno, anche chi non paga, perché non è mai colpa del bambino. Ma serve ristabilire un po' di serietà nei rapporti tra Comune e famiglie: aiutiamo chi non può, ma mettiamo i morosi colpevoli davanti alle loro responsabilità", ha affermato il vicesindaco con delega all'Educazione Anna Scavuzzo al quotidiano "La Repubblica". Bloccando sul nascere eventuali paragoni con quanto accaduto lo scorso anno a Corsico, dove il sindaco (di centrodestra) Filippo Errante era stato travolto dalle polemiche per aver deciso di negare il servizio mensa ai figli dei genitori morosi.

Oltre 14mila rette della mensa non pagate a Milano

La morosità è evidentemente un problema comune alle diverse amministrazioni. A Milano oltre 14mila rette non vengono pagate, per un mancato incasso che ammonta a 5 milioni di euro. E non si tratterebbe, a quanto pare, di un problema legato a questioni di reddito, anzi: le resistenze maggiori per recuperare le quote non versate, secondo Comune e Milano Ristorazione, si hanno soprattutto nella fascia di reddito Isee più alta, quella superiore ai 27mila euro. Per venire ulteriormente incontro alle famiglie, al di là delle privazioni, Palazzo Marino intende lavorare per semplificare le modalità di pagamento, oltre che rivedere le fasce delle tariffe della mensa. Ci sono evidenti discrepanze nella gradualità del costo del servizio: chi ha un Isee di 13mila euro paga come chi ce l'ha di 26mila euro, mentre resterà l'esenzione per i redditi più bassi.

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