‘Ndrangheta in Lombardia: 9 arresti e 22 perquisizioni a Milano e in Brianza (VIDEO)
È scattata lunedì mattina all'alba un'operazione anti ‘ndrangheta coordinata dal Comando provinciale dei carabinieri di Milano. I militari hanno eseguito 9 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 22 perquisizioni presso altrettante abitazioni. L'operazione è volta a smantellare una struttura criminale, una vera e propria cosca di ‘ndrangheta, radicata nelle province di Milano, Como e Monza. L'organizzazione era dedita, secondo quanto emerso dalle indagini, soprattutto al traffico di sostanze stupefacenti.
Tra le accuse traffico di droga e tentato omicidio
Tra gli altri reati contestati agli arrestati anche porto e detenzione abusiva di armi da sparo, tentato omicidio e lesioni personali aggravate. Il tutto ovviamente accompagnato dall'aggravante del reato di associazione mafiosa. Tra gli arrestati figurano diversi membri che ruotano intorno alla famiglia Cristello, nome noto nella malavita. Il capofamiglia Rocco fu infatti ucciso a colpi di pistola nel marzo 2008. Tra gli arrestati figurano la sorella di Rocco, Domenica Cristello di 50 anni, con il marito e il figlio: Stefano Zibra di 48 anni e Matteo Zibra di 26 anni. In manette anche due nipoti di Cristello, il 20enne Emanuele e il 21enne Simone. Il presunto capo della cosca sarebbe il cugino di Cristello, Valeriano Siracusa di 40 anni. Gli altri arrestati sono il 20enne Dylan Berlingeri, Generoso Capasso di 43 anni e Cristian Lombardo di 20 anni.
Le indagini sono state condotte fra aprile 2014 e gennaio 2015 e sono partite da un'intimidazione a una discoteca della zona di Verano Brianza. La famiglia Cristello, coinvolta in passato in grosse operazioni delle forze dell'ordine come Crimine Infinito, stava cercando di riorganizzarsi attraverso l'imposizione del monopolio sullo smercio di droga. L'operazione di lunedì mattina ha coinvolto 150 carabinieri: le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari Stefania Donadeo su richiesta del procuratore Paolo Storari.
