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Morbillo, 12 casi a gennaio in un asilo di Milano: due bimbi non vaccinati per scelta dei genitori

A gennaio in un asilo nido di Milano si sono registrati 12 casi di morbillo. Il contagio sarebbe stato favorito da due bimbi che non erano stati vaccinati per scelta dai propri genitori. Altri focolai in una scuola media e in un istituto superiore. Secondo i dati del ministero della Salute la Lombardia è tra le regioni più colpite dalla patologia.
A cura di Francesco Loiacono
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La diffusione dei dati sui contagi da morbillo da parte del ministero della Salute ha evidenziato come la Lombardia sia una tra le regioni italiane più colpite dal "ritorno" di questa malattia, nonostante abbia il tasso di copertura vaccinale (il 92 per cento) più alto del Paese. Adesso un'altra notizia evidenzia come il numero sempre maggiore di genitori che scelgono di non vaccinare i propri figli dal morbillo (una vaccinazione raccomandata, ma non obbligatoria) costituisca un rischio per la salute anche degli altri bambini.

Secondo quanto riporta l'agenzia Ansa (ed è stato poi confermato a Fanpage.it dall'Agenzia di tutela della salute di Milano), infatti, nel gennaio scorso in un asilo nido di Milano si sono registrati dodici casi di morbillo, che in due circostanze hanno riguardato bambini di due anni d'età. A contribuire alla diffusione della patologia sarebbero stati due bambini che non erano stati vaccinati per scelta dai propri genitori, contagiando così gli altri bambini troppo piccoli per essere vaccinati (la vaccinazione contro il morbillo è possibile solitamente a partire dal tredicesimo mese d'età). Altri due casi di contagio hanno riguardato invece maestre che non si erano vaccinate. Come riporta il "Bollettino su morbillo e rosolia" pubblicato a febbraio dal sito Epicentro dell'Istituto superiore di Sanità, quello nell'asilo nido non è stato il solo focolaio di morbillo registrato in Lombardia: altri due si sono avuti in una scuola media e in una scuola superiore.

Secondo gli esperti il numero dei genitori che decidono di proteggere i propri bimbi dal morbillo vaccinandoli è in discesa. Anche per questo, commentando i dati del ministero, negli scorsi giorni l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha annunciato l'avvio di un monitoraggio presso i pediatri di base sull'adesione dei singoli assistiti alla vaccinazione. L'obiettivo è quello di mettere in campo misure per incrementare il tasso di copertura vaccinale e arrivare la 95 per cento: una percentuale che secondo l'Organizzazione mondiale della sanità garantirebbe l'eliminazione del morbillo congenito.

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