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Molotov contro la sede della multinazionale Monsanto a Cremona

Quattro bottiglie molotov sono state lanciate nella notte tra sabato e domenica contro il centro ricerche della multinazionale Monsanto a Olmeneta, in provincia di Cremona. L’attentato incendiario ha causato danni per centinaia di migliaia di euro. Su un muro trovata una scritta con vernice spray: “Bayer Monsanto matrimonio criminale – No Ogm”.
A cura di Francesco Loiacono
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Quattro bottiglie molotov sono state lanciate nella notte tra sabato e domenica contro il centro ricerche della multinazionale Monsanto a Olmeneta, in provincia di Cremona. Due delle bottiglie sono esplose, provocando un incendio domato soltanto dopo ore dai vigili del fuoco. Ingenti i danni: secondo i responsabili dello stabilimento, nel quale lavorano undici dipendenti, ammonterebbero a centinaia di migliaia di euro. A essere danneggiate attrezzature per la ricerca e la "camera del freddo", dove erano custoditi semi agricoli sperimentali (ma non geneticamente modificati).

La multinazionale è famosa (e criticata) nel mondo per l'utilizzo di Organismi geneticamente modificati nel campo dell'agricoltura. Nel 2016 è stata acquistata dalla multinazionale farmaceutica Bayer. Proprio a questa acquisizione si riferirebbero le scritte con vernice spray – già cancellate – che sono state trovate su un muro esterno dei laboratori: "Bayer Monsanto matrimonio criminale – No Ogm". Si tratta dell'unica rivendicazione dell'attentato incendiario, che porterebbe alla pista degli ecoterroristi. Sull'episodio indagano i carabinieri, che al fine di individuare i responsabili hanno anche acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza. Nel piccolo paese che ospita lo stabilimento, intanto, si è diffusa un po' di preoccupazione per la vicinanza del centro di ricerca alle abitazioni. Nessuno, comunque, si sarebbe accorto dell'attentato sabato notte.

Cosa fa il centro di ricerca della Monsanto a Cremona

Il centro di ricerca di Olmeneta, come si può leggere sul sito web aziendale della Monsanto, ha come obiettivo "la ricerca agricola e il miglioramento delle varietà tradizionali di mais e costituisce il punto di riferimento per tutti i paesi del Mediterraneo nei quali la società è presente". Il centro "realizza ogni anno 3.000 nuovi incroci convenzionali e svolge attività di campo in 13 località italiane, dove vengono seminate e valutate 50.000 parcelle", per testarne "produttività, tolleranza alle malattie ed agli insetti (piralide e diabrotica), tenuta delle piante ai fenomeni di allettamento".

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