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Modella inglese sequestrata a Milano, il rapitore alla madre: “Fate sparire i messaggi”

Nella vicenda del rapimento di Chloe Ayling, la modella inglese sequestrata a Milano lo scorso 11 luglio, spunta una conversazione compromettente tra uno dei rapitori, già in carcere a Opera, e la madre: “Chiama mio fratello Michal, deve cancellare tutti i messaggi”. Il fratello del rapitore è stato arrestato ieri a Birmingham su ordine delle autorità italiane.
A cura di Francesco Loiacono
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Sono state alcune telefonate e messaggi intercettati a incastrare Michal Conrad Herba, il 36enne polacco arrestato ieri a Birmingham, in Inghilterra, perché sospettato di aver avuto un ruolo nel rapimento della modella inglese Chloe Ayling, sequestrata a Milano lo scorso 11 luglio. Una vicenda ancora poco chiara, sulla quale proseguono le indagini delle autorità milanesi, coordinate dai pubblici ministeri Ilda Boccassini e Paolo Storari. Per il rapimento della 20enne modella, avvenuto probabilmente a scopo di estorsione, è già in carcere il fratello minore di Michal, il 30enne Lukasz Pawel Herba. La sua posizione agli occhi degli inquirenti si è aggravata proprio in seguito alle intercettazioni: Lukasz, dopo essere stato arrestato, aveva detto di essere stato in qualche modo incastrato da non meglio precisati individui di origine romena.

La telefonata dal carcere intercettata

Lo scorso 30 luglio, però, al telefono con la madre dal carcere di Opera, ha pronunciato parole compromettenti: "Mamma, è venuta la polizia? Chiama mio fratello Michael, deve cancellare tutti i messaggi, ti detto la password… Deve andare via subito… far sparire la macchina in garage", avrebbe detto, secondo quanto riporta Luigi Ferrarella sul "Corriere della sera". Le parole hanno smentito la sua versione, avvalorando invece i tanti elementi già raccolti dagli inquirenti: tracce biologiche, immagini dei rapitori vicino alla sede del finto set fotografico che ha fatto "da esca" per la modella, conversazioni tra di loro per perfezionare l'acquisto del borsone in cui la ragazza è stata trasportata durante la sua prigionia, durata fino al 17 luglio tra la Lombardia e il Piemonte.

Il rapimento di Chloe: ancora molti lati oscuri

La sensazione è che la verità attorno alla vicenda del rapimento di Chloe sia ancora lontana. La ragazza, attirata dalla possibilità di un servizio fotografico a Milano, sarebbe stata drogata, spogliata, ammanettata e poi rinchiusa nel borsone. I suoi rapitori avevano chiesto 300mila euro di riscatto: se non li avessero ottenuti, avevano minacciato di vendere la ragazza nel Deep web, la parte fuori controllo della rete dove sono diffusi i traffici illeciti di ogni genere di merce. In realtà, una volta capito che non avrebbero ottenuto i soldi, il 30enne Lukasz aveva consegnato la modella al consolato inglese in maniera piuttosto avventata, finendo con l'essere arrestato. Una circostanza che sembrerebbe stonare con il profilo di un criminale professionista e farebbe pensare più a un mitomane. Così come sembrano quasi paradossali alcuni consigli che il fratello maggiore aveva dato a Lukasz via mail: atteggiarsi a rapitore "buono", comportarsi quasi da amico, e suggerire alla ragazza che avrebbe potuto recuperare i soldi del riscatto concedendo interviste sul suo rapimento ai media inglesi.

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