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Milano, studentessa di 24 anni morta per meningite: profilassi per 60 persone

Una studentessa di 24 anni, Alessandra Covezzi, è morta martedì sera a Milano a causa di una meningite fulminante. La ragazza era originaria di Ferrara, ma si era trasferita nel capoluogo lombardo per frequentare un master alla Statale. Il giorno prima di morire aveva saputo di aver superato un esame per un dottorato. Sottoposte a profilassi 60 persone che hanno avuto contatti con la ragazza. I medici: “Vaccinarsi salva la vita a se stessi e agli altri”.
A cura di Francesco Loiacono
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Una studentessa di 24 anni, Alessandra Covezzi, è morta martedì sera a Milano a causa di una meningite fulminante. La ragazza era originaria di Ferrara ma viveva a Milano, dove aveva appena finito di frequentare all'Università Statale un master in Industrial Chemistry. Il giorno prima di morire Alessandra aveva saputo di aver passato un esame per accedere a un dottorato. Ma una sepsi da meningococco di tipo C ha messo rapidamente fine alla brillante carriera accademica e alla vita di Alessandra.

La ragazza, che aveva trascorso lo scorso fine settimana a Ferrara, si è sentita male martedì mattina: febbre, malessere generale e mal di testa i sintomi accusati, compresa la rigidità nucale che è tipica della meningite. Ha avvertito i genitori, che sono subito arrivati a Milano. Purtroppo però, com'è tipico del batterio, l'infezione da meningococco in poche ore si è rivelata letale: inutili le cure prestate dai soccorritori e poi dai medici dell'ospedale Fatebenefratelli, dove la ragazza è arrivata intorno alle 20 ed è spirata circa tre ore dopo.

Mercoledì mattina, quando le analisi hanno confermato la causa della morte, è scattata la profilassi per le persone che hanno avuto contatti più stretti con la ragazza nei dieci giorni precedenti al suo decesso (periodo di incubazione del batterio). Il meningococco di tipo C – contro cui, è bene ricordarlo, esiste un vaccino – si trasmette infatti per via aerea, nelle particelle di saliva. La ragazza non aveva frequentato luoghi pubblici. Così, alla fine, le persone sottoposte a profilassi sono state una sessantina: tra di loro soprattutto compagni di università della ragazza, l'équipe dell'ambulanza che l'ha trasportata in ospedale ma anche gli amici ferraresi e i parenti – i genitori e il fratello -, tutti distrutti dalla tragedia improvvisa e imprevedibile. Per portare a termine le operazioni di profilassi, che prevedono tre giorni di antibiotici e un periodo di osservazione di una decina di giorni, è stata necessaria la collaborazione tra le Ats di diverse province.

I medici: "Vaccinarsi salva la vita a se stessi e agli altri"

La notizia della morte di Alessandra Covezzi solleva il tema dell'importanza della vaccinazione antimeningococcica. Il direttore della Casa pediatrica Asst Fatebenefratelli-Sacco, Luca Bernardo, sottolinea: "Tristi episodi come questo ci ricordano quanto sia importante vaccinare. Bisogna sottolinearlo sempre". Il vaccino contro il meningococco di tipo C viene somministrato ai bebè in concomitanza con le prime vaccinazioni obbligatorie. A contrario degli altri, però, è facoltativo: "Serve fare campagna per i vaccini, invitare tutti per patologie come queste, che hanno un decorso fulminante, a immunizzarsi. Giovani, mamme, chi viaggia e chi vive in mezzo alla gente. Vaccinarsi salva la vita a se stessi e agli altri. Il vaccino non solo si può, ma si deve fare", ha concluso Bernardo.

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