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Milano, scoperto un giro di baby-squillo: in manette l’agente 40enne delle ragazze

Le indagini sono partite 6 mesi fa nel Lecchese. I clienti, professionisti e imprenditori milanesi, pagavano da 500 a 1000 euro a notte per gli incontri: adesso si cercherà di capire se fossero a conoscenza della minore età delle ragazze.
A cura di Francesco Loiacono
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Un'indagine partita 6 mesi fa ha portato alla scoperta di un giro di prostituzione a Milano che coinvolgeva anche squillo minorenni. Come rivela il Corriere, agli arresti è finito un 40enne, di professione pr e agente di alcune ragazze. L'uomo, in alcuni casi, le avrebbe aiutate nel procacciarsi i clienti spartendosi poi i proventi delle serate, da 500 a mille euro a notte: il 60 per cento restava alle ragazze mentre il 40 per cento andava al pr.

Adesso l'uomo, il cui arresto è stato disposto dal giudice per le indagini preliminari di Milano Vincenzo Tutinelli su richiesta del pubblico ministero Cristian Barilli, sarà interrogato per dare la sua versione dei fatti. Le indagini sono state avviate dai carabinieri di Costa Masnaga, nel Lecchese, a partire da una segnalazione della responsabile di una comunità per minori. Sul cellulare di un'ospite sono stati infatti ritrovati messaggi su incontri sessuali a pagamento. Da lì sono partite intercettazioni e pedinamenti, che hanno portato all'individuazione di almeno 3 ragazze minorenni coinvolte nel giro di prostituzione, del 40enne arrestato quale tramite tra le ragazze e la clientela e, appunto, della fitta rete di clienti: professionisti, imprenditori, chirurghi, sui quali si dovrà procedere con accertamenti per capire se fossero o meno a conoscenza della minore età delle ragazze.

Gli incontri in case e hotel di lusso

Dalle indagini è emerso che gli incontri tra le baby-squillo e i clienti avvenivano sia in abitazioni private, sia in hotel di lusso, come il Principe di Savoia in piazza della Repubblica. Per risalire ai clienti e interrogarli gli inquirenti starebbero utilizzando un album con una ventina di foto, dove sarebbero stati schedati tutti coloro che avrebbero avuto incontri con le ragazze.

Nelle pieghe dell'indagine è comparso anche il nome di Lele Mora, l'ex agente dei vip condannato per bancarotta e per il processo Ruby, che però risulta al momento completamente estraneo alle indagini: alcune ragazze avrebbero accennato a una serata particolare nella sua abitazione, mentre l'arrestato era intenzionato a concludere con Mora un affare, poi non andato in porto, riguardante una proprietà dell'ex agente in Svizzera.

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