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Milano, quasi 8mila bambini rischiano di non finire la terza media: il piano del Comune

Palazzo Marino lancia un progetto per contrastare la dispersione scolastica. Un fenomeno in calo a Milano, ma i cui numeri restano preoccupanti: in città un bambino su 10 delle scuole primarie e secondarie di primo grado rischia di abbandonare gli studi.
A cura di Federica Gullace
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Dei percorsi di sostegno didattico-motivazionale, laboratori sull’affettività, e sportelli di ascolto psicologico per i ragazzi e i genitori. Ma non solo: aiuto individuale nei compiti e corsi di italiano per grandi e piccini stranieri, con tanto di laboratori teatrali, di narrazione e ludico-didattici estivi. È questo l’ultimo progetto del Comune di Milano, reso possibile grazie a fondi della legge 285/97, il cosiddetto Piano Infanzia, nato assieme all’Osservatorio cittadino, diretto a contrastare la dispersione scolastica, che vedrà 2600 alunni ed oltre 50 scuole, primarie e secondarie di primo grado, sostenuti nel loro processo di integrazione scolastica. L'assessore all'Educazione e istruzione Francesco Cappelli, ha così dichiarato: "Nonostante la dispersione scolastica a Milano sia in diminuzione si tratta di un fenomeno cui prestare particolare attenzione: per questo abbiamo deciso per la prima volta di mettere a sistema un progetto esteso su tutta la città per contrastare l'abbandono, rivolto ai bambini delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Il progetto ha dato risultati concreti e molto soddisfacenti, migliorando il benessere scolastico di molti bambini, italiani e stranieri. Per questo motivo intendiamo, anche con il prossimo Piano Infanzia, realizzare un nuovo progetto dedicato agli alunni a rischio abbandono".

I dati dell'Anagrafe scolastica del Comune

Secondo quanto emerso dalle analisi dell’Anagrafe scolastica del Comune, compiute sugli anni 2013-2014, risulta che a Milano sono ben 8.096 i bambini delle scuole primarie e secondarie di primo grado a ‘rischio di dispersione scolastica’, di cui il 40,4 per cento stranieri nati all'estero, il 39,9 per cento italiani e il 19,28 per cento stranieri nati in Italia. In sintesi, quasi un bambino su 10, ovvero circa 2 alunni per classe, rischia di abbandonare la scuola e di non raggiungere il diploma di terza media. Inoltre il 42,84 per cento dei bambini stranieri nati all'estero, viene inserito in una classe inferiore a quella della propria età. Una scelta, questa, decisa dagli insegnanti, volta ad agevolare gli alunni che non conoscono l’italiano, ma che molto spesso sono causa di demotivazione anziché di aiuto. Tanto che il 26% di questi ragazzi, infatti, subisce una bocciatura, andando così ad appesantire ulteriormente il suo percorso scolastico. Tra i tanti dati, sembra perfino che nell'anno 2013-14 siano stati 354 i ragazzini che hanno smesso di andare a scuola, pari allo 0,38 per cento del totale degli alunni, quasi sempre bambini stranieri, di rientro nei Paesi d'origine.

Anche Massimo Conte, ricercatore dell’agenzia di ricerca sociale Codici che ha condotto lo studio, ha così messo luce sull’importanza della ricerca: "L'aspetto positivo è che ora, per la prima volta abbiamo un quadro della situazione e di conseguenza si può intervenire per aiutare questi alunni in difficoltà. Abbiamo a disposizione un quadro molto preciso, zona per zona, quartiere per quartiere, scuola per scuola. In questo modo le politiche educative del Comune possono svilupparsi e intervenire in modo preciso ed efficace".

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