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Milano, lo studente che giustificava gli scontri: “Mi sono comportato come un coglione”

Mattia Sangermano è lo studente ventenne diventato un fenomeno mediatico dopo gli scontri di Milano del primo maggio. Intervistato da TgCom24 aveva giustificato le violenze. Adesso, dopo essere stato bersagliato da alcuni politici e dai social network, si dice pentito di quello che ha detto e pronto a ripulire Milano.
A cura di Francesco Loiacono
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Mentre migliaia di milanesi sono scesi in piazza, a Cadorna, per ripulire la città dalle devastazioni del corteo del primo maggio, lo studente che subito dopo gli scontri ai microfoni di TgCom24 aveva giustificato le violenze ci ripensa: "Ho espresso un concetto in maniera sbagliata e in una circostanza sbagliata", dice a Repubblica Tv Mattia Sangermano, ventenne di Pavia. "Mi scuso con tutti, non andrei mai a distruggere la macchina di altri", spiega il ragazzo, che ripete di non aver partecipato alle devastazioni dello scorso venerdì ma di essersi solo lasciato prendere la mano dal clima di protesta che si respirava: "In quel momento ero un cittadino normale e pensavo che i cittadini normali stessero protestando, mi sono sentito vicino a questa protesta. Non sapevo di altri gruppi, non sapevo di altre macchine incendiate", dice Sangermano, le cui parole in favore della violenza e degli scontri pronunciate venerdì avevano fatto in breve il giro del web venendo condannate anche da alcuni politici, Matteo Salvini in primis: "A questo imbecille che pena dareste?", aveva scritto il leader del Carroccio su Facebook.

"Mio padre è incazzato di brutto"

Mattia però, a mente lucida, si pente di tutto ciò che ha detto: "Chiedo scusa a tutti, ho usato un linguaggio sbagliato per spiegare un'emozione che stavo provando in quel momento". Il ragazzo spiega anche, con il linguaggio colorito che su Facebook lo ha fatto diventare suo malgrado una specie di fenomeno, che suo padre "è incazzato di brutto" per quello che ha combinato. Ma ripete di non aver partecipato fisicamente agli scontri: "Io non sono una persona violenta. Ero in questa manifestazione per puro caso". E al cronista che gli chiede se darà una mano a pulire dice: "Darò una mano a pulire anche se non ho sporcato nulla. Ho sempre trattato bene tutti, non sono una persona cattiva". Da Sangermano è arrivata poi una precisazione anticipata anche dal collettivo No Expo, che si è dissociato dalle parole confuse utilizzate dallo studente pavese: "L'Expo andrò a vederlo con la mia scuola, perché purtroppo sono ancora studente. Non sono dentro i No Expo, non sono dentro questa protesta".

"Mi sono comportato come un coglione"

Sui social network, intanto, lo studente è diventato il bersaglio dell'ironia di molti utenti del web. A suo nome sono sorte decine di pagine con migliaia di like, sulle quali spopolano meme ironici con fotomontaggi e frasi che prendono in giro il modo di esprimersi del ragazzo, fatto di parolacce e dall'uso diffuso di intercalari come "Boh" e "Cioè". Parodie di cui Mattia Sangermano è consapevole e che lui stesso giustifica così: "Hanno fatto bene, mi sono comportato come un coglione". Interrogato infine sulla possibilità di partecipare ad altre manifestazioni in futuro dice: "Basta per un po' di tempo, con tutto il disastro che sono stato in grado di fare".

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