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Milano, investe e uccide un’anziana e poi chiede allo zio di incolparsi: arrestato 33enne

Arrestato a Milano un ragazzo di 33 anni che lo scorso primo dicembre investì e uccise, in via Ca’ Granda, la 78enne Anna Berardi. In un primo tempo a incolparsi della tragedia era stato lo zio 51enne del ragazzo, su richiesta proprio del nipote. Una telefonata tra i due, intercettata, li ha traditi. Adesso il 33enne è ai domiciliari con le accuse di omicidio colposo, omissione di soccorso e guida senza patente.
A cura di Francesco Loiacono
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Gli agenti della squadra mobile di Milano hanno arrestato il 33enne che lo scorso primo dicembre, in via Ca' Granda, investì e uccise la 78enne Anna Berardi, allontanandosi poi dal luogo dell'incidente senza prestare soccorso. Il ragazzo, Giuseppe P., con precedenti penali, aveva poi chiesto a uno zio 51enne di confessare al suo posto. All'inizio le forze dell'ordine avevano creduto alle parole dell'uomo, ma ben presto approfondite indagini avevano rivelato che alla guida dello scooter Yamaha che aveva ucciso l'anziana si trovava il nipote: il quale, tra le altre cose, non ha mai conseguito la patente di guida.

Determinante una telefonata tra zio e nipote intercettata

Adesso il 33enne si trova ai domiciliari con accuse pesanti: omicidio colposo, omissione di soccorso e guida senza patente. Resta da valutare, invece, la posizione dello zio, che al momento dell'incidente, avvenuto di fronte all'ospedale Niguarda, era riuscito a recitare la sua parte mostrandosi scioccato per la tragedia. Tra i due parenti vi sarebbe stata una telefonata determinante, intercettata dagli inquirenti, nella quale il nipote ha espressamente chiesto allo zio di assumersi la colpa dell'incidente mortale. La chiamata è finita nelle disponibilità degli inquirenti dal momento che il 33enne era già sotto osservazione, in quanto sospettato di far parte di una banda di rapinatori.

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