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Milano, il sindaco Beppe Sala sotto scorta dopo le minacce dell’estrema destra

Da una settimana il sindaco di Milano, Beppe Sala, è scortato da agenti della polizia locale in occasione di alcune uscite pubbliche. La decisione, presa dal questore, sarebbe dovuta alle ultime azioni dimostrative degli ambienti di estrema destra contro Sala, che ha detto: “Speriamo sia solo un momento”.
A cura di Francesco Loiacono
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Da una settimana il sindaco di Milano, Beppe Sala, è scortato da agenti della polizia locale in occasione di alcune uscite pubbliche. Lo ha spiegato lo stesso primo cittadino, chiarendo che si tratta di una decisione del questore, Marcello Cardona, che "vive con tranquillità" e alla quale si è adeguato. Ma che spera non duri a lungo: "I milanesi sanno che ho uno stile per cui cerco di vivere come vivevo prima. Speriamo sia solo un momento".

I blitz e gli striscioni di CasaPound contro il sindaco

Alla base della decisione di via Fatebenefratelli ci sarebbe il clima di tensione che si respira da alcuni giorni in alcuni ambienti nei confronti del primo cittadino. In particolare, preoccupano le ultime azioni dimostrative da parte di movimenti di estrema destra, come CasaPound. Lo scorso 29 giugno militanti del movimento avevano fatto irruzione a Palazzo Marino durante una seduta del Consiglio comunale, diffondendo volantini che invitavano il sindaco a dimettersi. Pochi giorni dopo, nella notte tra il 4 e 5 luglio, lo stesso "invito" era stato ripetuto attraverso diversi striscioni che erano stati affissi in diverse parti della città, tra cui l'esterno di Palazzo Marino: "Sala falsario, dimettiti", era scritto sugli striscioni.

Tra Sala e l'estrema destra un rapporto molto teso

Il sindaco è stato sempre molto duro nei confronti dei movimenti di estrema destra: a novembre dello scorso anno aveva annunciato che il Comune avrebbe interrotto la consuetudine di deporre una corona di fiori al Campo X del cimitero Maggiore di Milano, dove sono sepolti i corpi di alcuni repubblichini di Salò e dei loro alleati nazisti. E ad aprile era riuscito, assieme a prefettura e questura, a vietare l'ormai consueta commemorazione dei defunti sempre al campo X, che da anni era diventata occasione per sfoggiare saluti romani e croci celtiche. In quell'occasione però alcuni gruppi di estrema destra avevano sfidato i divieti, organizzando una maxi-parata con centinaia di saluti romani. Un episodio sul quale indaga la magistratura.

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