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Milano, il corteo di protesta dei taxi contro Uber manda in tilt il traffico

Un centinaio di auto bianche ha sfilato giovedì mattina da Linate a Palazzo Lombardia, mandando in tilt il traffico in città. Intanto il sindacato Satam si dissocia dallo striscione con insulti osceni rivolti alla country manager di Uber, apparso mercoledì mattina.
A cura di Federica Gullace
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I taxi milanesi hanno sfilato per la città giovedì mattina, in segno di protesta contro Uber e l'amministrazione comunale. I tassisti, dopo una nottata di assemblee, hanno deciso di protestare denunciando "l’inerzia del governo contro Uber e UberPop, che continuano ad agire senza rispettare le regole". Un centinaio di auto bianche ha sfilato a passo d'uomo, da Linate verso il centro città, bloccando il traffico su viale Forlanini per almeno mezz’ora. Poi si sono dirette verso Palazzo Lombardia, per unirsi alla protesta degli agricoltori.

Dopo gli ultimi episodi che hanno visto  protagonisti i tassisti e Uber, a Milano la tensione è alle stelle. Mercoledì all'alba, uno striscione con insulti osceni rivolti alla country manager Italia Benedetta Arese Lucini era apparso davanti alla sua abitazione, a Brera. Nella mattinata di giovedì il sindacato dei tassisti Satam si è dissociato dallo striscione condannando l'autore del gesto. Anche l'assessore comunale alla Mobilità Pierfrancesco Maran, citato nello striscione incriminato, ha commentato duramente: "Al di là degli insulti al sottoscritto, trovo ancor più vergognoso che quando si vuole contestare una donna si fanno sempre riferimenti di quella natura. Squallido".

Maran contro i taxi: "Migliorare il servizio"

Tra il Comune e le associazioni di categoria sembra comunque essersi scavato ormai un solco. L'assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, durante la Mobility Conference 2015, aveva nuovamente invitato i tassisti a migliorare il servizio: "La sfida è dimostrare che la nostra rete infrastrutturale saprà essere all'altezza, serve senso di responsabilità da parte dei lavoratori della categoria. Sui taxi stiamo sviluppando una proposta che non si basa su nuove licenze, ma su una gestione migliore dei turni, con l'apertura a un numero congruo di ‘doppie guide' nei sei mesi. Serve però un investimento sulle nuove tecnologie. I taxi non ancora dotati di Pos devono correre ai ripari, pena l'incertezza sulla qualità del servizio". Parole, queste, che i tassisti proprio non avevano digerito, e che Nereo Villa, del sindacato Satam, aveva definito "inesatte e fuorvianti".

Villa ha accusato l'assessore di non essersi interessato a fondo sulla questione: "Tutto ciò è testimonianza del suo completo disinteresse per questo importante sistema di trasporto pubblico locale. L'amministrazione ci chiede la tariffa forfettaria dal centro a Expo, ma questo è impossibile se non si garantisce la viabilità e non si costruiscono corsie riservate. Di tariffe non si parla fino a dopo Expo". Secondo il sindacato dei tassisti, Maran dovrebbe tener conto che la categoria si sarebbe "già autofinanziata per migliorare le tecnologie, stipulando accordi con gli istituti di credito per dotare oggi oltre il 74 per cento dei taxi con apparecchi di pagamento elettronico". Dal sindacato Tam, i tassisti artigiani milanesi, fanno sapere inoltre che "oltre 2mila colleghi hanno fatto i corsi di lingua inglese della Regione. Al posto di proclami inutili sarebbe necessaria l'istituzione di una cabina di regia per avere il monitoraggio sulla presenza e disponibilità delle auto in città, pesando eventuali rafforzamenti della flotta, con allargamento dei turni o turni liberi, fino anche alla possibilità di seconde guide, in base a quelle che saranno le necessità durante Expo, necessità che oggi è impossibile prevedere".

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