Milano, bici rubate. Arrivano i detective del bike sharing
Il bike sharing non è più solo una moda. Ormai, per molti cittadini, ha sostituito a pieno titolo il trasporto pubblico. A Milano, nel primo semestre del 2016, gli abbonamenti al servizio sono aumentati del 35%, mentre gli utilizzi del 40. Con l'incremento degli utenti, però, sono aumentati anche i furti delle biciclette gialle e rosse disseminate in città. Per questo, per cercare di arginare il problema, Clear Channel, gestore del sistema BikeMi, il bike sharing meneghino, in collaborazione con il Comune ha istituito un vero e proprio servizio investigativo., attivo dal primo luglio. Gli investigatori di BikeMi, la cui attività è quotidiana, monitorano le biciclette che mancano all'appello dalle rastrelliere e partono alla loro ricerca. Alcune di esse vengono rubate anche per essere rivendute in altri Paesi europei; altre invece vengono semplicemente abbandonate in vari punti della città. Lo scorso mese, ad esempio, ne sono state ripescate ben quattro dal Naviglio.
L'unità investigativa di BikeMi non opera però da sola. Può contare infatti anche sulle segnalazioni dei cittadini, che ormai sono abituati a riconoscere le biciclette che il servizio mette a disposizione. Non solo, il lavoro degli investigatori è supportato anche dagli agenti della Polizia Locale di Milano che già alcuni mesi fa hanno istituito una vera e propria task force, la "Squadra Contrasto Bici Rubate", per far fronte proprio al crescente fenomeno dei furti di biciclette in città. Gli agenti hanno aperto anche una pagina Facebook "Bici rubate e ritrovate – Milano" per facilitare il ritrovamento dei mezzi rubati.
