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Meningite, grave bambina di 12 anni ricoverata a Lecco: “Non è infettiva”

Nuovo caso di meningite batterica nel Lecchese. Una bambina di 12 anni di Valmadrera è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Lecco dopo essere stata colpita da meningite pneumococcica. La dodicenne, che frequenta la scuola media del paese, è in prognosi riservata. Gli esperti però tranquillizzano i genitori dei compagni di classe: “Non è contagiosa”.
A cura di Francesco Loiacono
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Nuovo caso di meningite batterica in provincia di Lecco. Una bambina di 12 anni di Valmadrera è ricoverata in gravi condizioni all'ospedale di Lecco. La bambina, come riferisce il "Corriere della sera", è stata colpita da meningite da pneumococco. Si tratta di un batterio che, a differenza del meningococco, non è infettivo: motivo per cui non è stata avviata la profilassi tra le persone che sono entrate in contatto con la bambina.

L'Ats della Brianza: "Non è infettiva"

La bimba nella notte ha accusato febbre alta, mal di testa, vomito e rigidità nucale: i sintomi tipici della meningite. I genitori, preoccupati, l'hanno accompagnata in ospedale, dove puntuale è arrivata la diagnosi dei medici, che si sono riservati la prognosi sulla dodicenne. La bimba frequenta la scuola media di Valmadrera dove in mattinata, non appena diffusa la notizia del caso di meningite, è scoppiata la psicosi tra genitori e alunni. Il Comune del Lecchese ha rassicurato tutti i cittadini diffondendo sul proprio sito la nota dell'Azienda di tutela della salute di Monza e Brianza: "In merito al caso di meningite, che ha interessato una persona che frequenta la scuola media di Valmadrera, comunichiamo che l’ATS della Brianza ha immediatamente avviato l’inchiesta epidemiologica rilevando che il germe non è di quelli che necessitano di prevenzione sui contatti. Per eventuali chiarimenti è possibile chiamare il numero 800 512 328 in orario di ufficio".

La preoccupazione tra la popolazione resta comunque elevata: si tratta infatti del secondo caso di meningite batterica che si verifica nella zona in poco più di una settimana. Prima era toccato a un 45enne della Valtellina, che adesso è fuori pericolo dopo essere stato sottoposto a terapia antibiotica.

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