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Martina Levato presenta ricorso contro l’adottabilità del figlio: “Trattata peggio della Franzoni”

Martina Levato ha presentato ricorso contro la sentenza della Corte d’appello di Milano che lo scorso marzo ha confermato l’adottabilità del figlio, nato dalla sua relazione con Alexander Boettcher. L’avvocato della ragazza, condannata a 20 anni per le aggressioni con acido compiute a Milano nel 2014, ha scritto: “A nessun bambino, nemmeno nel caso di Annamaria Franzoni o di Salvatore Parolisi, è stato riservato il trattamento” toccato al figlio di Martina e Alexander.
A cura di Francesco Loiacono
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Dopo aver tentato anche la strada dello sciopero della fame, Martina Levato ha presentato ricorso contro la sentenza della Corte d'appello di Milano che lo scorso marzo ha dichiarato adottabile il figlio, confermando quella di primo grado. Il bambino è nato nell'agosto 2015 dalla sua relazione con Alexander Boettcher: quando è venuto alla luce entrambi i genitori erano in carcere, arrestati (assieme al loro complice) per una serie di aggressioni con acido compiute a Milano nel corso del 2014.

Martina per quelle aggressioni è stata condannata in appello complessivamente a 20 anni di carcere: ha dichiarato di non avere intenzione di far ricorso e di essere decisa a scontare per intero la pena. Quello per cui però la giovane madre ha intenzione di continuare a lottare è il futuro di suo figlio. Più volte ha rivolto appelli al ministro della Giustizia affinché le sia permesso di crescerlo e di vivere assieme a lui. Adesso, dopo le due sentenze del tribunale, ha presentato attraverso il suo avvocato Laura Cossar il ricorso in Cassazione per dichiarare illegittima la sentenza della Corte d'Appello.

L'avvocato: "Martina è una donna molto diversa da quando fu arrestata"

Le parole usate nel ricorso sono particolarmente dure: a "nessun figlio minore, nemmeno nel caso di Annamaria Franzoni, di Salvatore Parolisi, o in casi di mafia, è stato riservato il trattamento (discriminatorio e privativo del diritto alla propria identità personale e familiare)" riservato al bambino di Martina e Alexander. Secondo il legale di Martina i giudici hanno pronunciato un giudizio "assolutamente tranchant, pericolosamente moralistico e davvero sorprendente" sulla capacità genitoriale di Levato e Boettcher, basato su questo assunto: "Poiché i signori Levato e Boettcher hanno commesso determinati fatti criminosi (…) non possono essere genitori". Un ragionamento che secondo l'avvocato si scontra con tutti quegli altri casi in cui, "a fronte dell'accertata condotta delinquenziale di uno o di entrambi i genitori, nessun tipo di censura alle capacità genitoriali sia stata mai mossa". Il legale fa un breve elenco esemplificativo: "Franzoni, Parolisi, tutti i casi di associazione di stampo mafioso, in cui intere famiglie delinquono, con i figlioli al seguito".

Martina Levato – che è "una donna molto diversa dal tempo in cui fu tratta in arresto", ha scritto il legale – ha chiesto che il figlio venga affidato a lei. In subordine, chiede che il bimbo vada in affido in un'altra famiglia per un periodo che le consenta di scontare la pena. Anche l'altro genitore del bambino, Alexander Boettcher (ex amante di Martina), ha fatto ricorso chiedendo l'affidamento del bambino a sua madre, nonna paterna. Anche i nonni materni, secondo quanto si è appreso, presenteranno ricorso.

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