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Lombardia, la Lega lancia lo sportello per i Comuni che vogliono chiudere le moschee

La Lega Nord presenterà giovedì in Consiglio regionale una mozione per istituire uno sportello che aiuti i Comuni lombardi a chiudere le moschee illegali presenti sul proprio territorio: “Costituiscono il terreno più fertile per lo sviluppo del radicalismo islamico”, ha affermato il vicecapogruppo del Carroccio Fabio Rolfi.
A cura di Francesco Loiacono
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Uno sportello a supporto dei Comuni che vogliono chiudere le moschee illegali presenti sui propri territori. È l'ultima iniziativa della Lega Nord, impegnata da tempo in una "crociata" (e mai forse termine fu più appropriato) per contrastare i luoghi di culto illegali, in particolare dove si riuniscono i fedeli di religione islamica. Una battaglia iniziata con la legge sui nuovi luoghi di culto promossa dal governatore Roberto Maroni – soprannominata antimoschee, ha avuto in effetti il risultato di bloccare il bando sulle moschee che era stato promosso dal Comune di Milano – e proseguita con il censimento sulle moschee illegali al quale, secondo quanto affermato dal vice capogruppo del Carroccio al Pirellone, Fabio Rolfi, hanno risposto 664 comuni lombardi.

Giovedì al Pirellone sarà presentata la mozione

"Da quanto emerso i luoghi di culto non autorizzati ormai proliferano sul nostro territorio, spesso mascherati da centri culturali", ha spiegato Rolfi nel corso di una conferenza stampa assieme agli altri consiglieri leghisti. L'occasione è stata l'annuncio di una mozione per l'istituzione dello sportello a supporto dei Comuni, che sarà presentata nel corso della prossima seduta del Consiglio regionale, giovedì. Prima della conferenza è andata in scena la protesta dei consiglieri del Carroccio, che si sono presentati con dei cartelli con alcune scritte: "Basta moschee", "Stop islam", "Stop terrorismo". Elementi che secondo la Lega sono collegati: "Bisogna aiutare i Comuni a tenere sotto controllo una situazione che non manca di presentare elementi di seria preoccupazione, in particolar modo perché proprio le moschee illegali costituiscono il terreno più fertile per lo sviluppo del radicalismo islamico", ha affermato Rolfi.

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