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Lombardia, l’arrivo di 100 profughi scatena la Regione: “I sindaci si ribellino”

Un centinaio di profughi sono in arrivo in Lombardia dalle coste della Calabria. L’assessore regionale Bordonali polemizza col governo: “Sindaci e prefetti si ribellino, negando l’accoglienza”. Intanto il cardinale Scola propone: “Ogni parrocchia accolga piccoli gruppi di migranti”.
A cura di Francesco Loiacono
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È bastata la notizia del probabile arrivo di nuovi profughi in Lombardia per dar modo alla Regione, a guida leghista, di rinverdire la polemica con il governo in tema di migranti. Una polemica che d'altronde sembra pagare in termini elettorali, almeno stando agli ultimi sondaggi realizzati per Milano. Ad attaccare è stata in particolare l'assessore regionale alla Sicurezza, Simona Bordonali, non appena appresa "dalle agenzie di stampa" la notizia dello sbarco in Calabria di altri 692 immigrati. Di questi, secondo il sistema di ripartizione deciso dal Viminale, un centinaio verranno destinati alle strutture d'accoglienza della Lombardia, "senza consultare sindaci né i rappresentanti della Regione", dice la Bordonali. Che poi aggiunge: "Il presidente del Consiglio abbia almeno il coraggio di portarle personalmente. Avrà così l’opportunità di spiegare le proprie scelte ai Lombardi, ormai insofferenti verso il Governo centrale a causa di una fallimentare gestione del problema immigrazione".

Lombardia, arrivano 100 profughi. La Regione: "I sindaci si ribellino"

Sull'argomento profughi si assiste ormai da tempo a una polemica basata non tanto sui numeri, quanto sulla percezione del problema. Si parla di emergenza, anche se davvero non si capisce come 100 persone in più o in meno possano spostare gli equilibri in una regione che conta oltre 10 milioni di abitanti. L'assessore Bordonali, come riporta il Corriere della sera, ha comunque invitato "sindaci e prefetti ad ascoltare la voce del popolo lombardo e a ribellarsi, negando l’accoglienza sul proprio territorio". La ratio del pensiero leghista è: prima gli italiani. Alcuni primi cittadini hanno d'altronde già iniziato ad attuare iniziative anti-accoglienza, anche se non mancano le eccezioni e i tentativi di far vedere come accoglienza ai richiedenti asilo e politiche a sostegno della cittadinanza possano coesistere, come ad esempio potrebbe avvenire nel Comune di Comerio, in provincia di Varese.

Il cardinale Scola: "Ogni parrocchia accolga piccoli gruppi di profughi"

Di accoglienza ha parlato anche l'arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, in visita alla struttura della Caritas "Casa Suraya": "Bisogna pensare a un’accoglienza diffusa, fatta di piccoli gruppi, in ognuna delle 1.107 parrocchie della Diocesi di Milano", è stato l'appello di Scola, che ha poi invitato i parroci a farsi tramite con i fedeli "superare le paure comprensibili ma che non portano da nessuna parte". Dal cardinale è poi arrivato anche un appello ai parroci affinché mettano a disposizione dei richiedenti asilo appartamenti inutilizzati.

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