Lombardia, donatori di sangue a letto con l’influenza: allarme sulle scorte
In Lombardia è allarme sulle scorte di sangue negli ospedali. Il sistema delle donazioni è stato messo temporaneamente in ginocchio dall'ondata di influenza, che quest'anno, come avevano già anticipato gli esperti, è stata più virulenta dello scorso anno a causa di due nuovi virus arrivati dall'Australia e da Hong Kong. A essere stata colpita dall'influenza è stata anche buona parte dei 270mila donatori di sangue abituali della Lombardia, col risultato che il numero di sacche di sangue a disposizione dell'Areu, l'azienda regionale dell'emergenza che coordina il 118 e il sistema delle donazioni, è ridotto a circa un centinaio: il livello di emergenza, che l'azienda cerca di centellinare invitando gli ospedali a usare con prudenza.
L'appello degli ospedali
L'influenza si è andata a sommare a una situazione particolare, dovuta al fatto che le donazioni sono aumentate in corrispondenza del sisma di fine agosto in Centro Italia. Ma chi ha donato allora deve aspettare per poterlo fare di nuovo: gli uomini possono infatti donare una volta ogni quattro mesi, le donne una ogni sei mesi. Col risultato che le scorte per questo periodo critico dell'anno sono ridotte al minimo: "Siamo sotto di 300 sacche rispetto a un anno fa", ha affermato al quotidiano "La Repubblica" il numero uno di Avis Milano Sergio Casartelli.
L'allarme sangue è stato lanciato anche dal Policlinico di Milano, che ha inviato negli ultimi giorni migliaia di sms ai donatori abituali. Si cercano, in particolare, persone con sangue di gruppo 0 positivo e negativo e A positivo e negativo. L'invito a donare è esteso a tutti: l'importante è essere in condizioni di salute ottimali.