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Lecco, un successo il “pranzo sospeso” per i meno abbienti: oltre 270 i pasti consumati

Da inizio anno l’amministrazione comunale di Lecco ha avviato la sperimentazione del “pranzo sospeso”. In alcuni bar e ristoranti aderenti all’iniziativa vengono offerti pasti gratuiti alle persone più bisognose. Buono il riscontro da parte della cittadinanza: nei primi sei mesi del 2017 sono stati oltre 270 i pranzi sospesi consumati.
A cura di Francesco Loiacono
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A Napoli quella del "caffè sospeso" è una tradizione solidale che va avanti da tantissimi anni. Si tratta della possibilità, per chi vuole, di pagare un caffè in più rispetto a quello consumato nei bar, consentendo così a chi non ha i soldi di bersi gratis una tazzina della bevanda che, nel capoluogo campano, è una vera e propria istituzione. L'usanza del caffè sospeso è stata esportata anche in altri parti d'Italia, e si è estesa spesso ad alimenti diversi dal caffè. Ne è un piccolo esempio Lecco, dove l'amministrazione comunale ha fatto partire da inizio anno la pratica del "pranzo sospeso".

Si tratta di una sperimentazione che, assieme al pranzo calmierato, è stata avviata all’interno del progetto di coesione sociale “Abc: Abitare bene la comunità”, che interessa il quartiere Santo Stefano. Il bilancio delle due sperimentazioni, diffuso dall'amministrazione comunale, è positivo: dall'inizio del 2017 le buone pratiche si sono diffuse in tutta la città "con nuovi interlocutori e soggetti del territorio". Questi i numeri: oltre 270 i pranzi sospesi consumati nei primi 6 mesi dell’anno da parte di persone in situazioni di disagio socioeconomico, mentre oltre 110 sono stati i pasti calmierati, un'iniziativa rivolta a gruppi di persone anziane che vivono il pranzo come un'importante occasione di socialità con altre persone.

Il senso delle iniziative è sensibilizzare i cittadini

“Si tratta di iniziative che coinvolgono attivamente la cittadinanza con lo scopo di promuovere la coesione sociale e di rafforzare i legami di prossimità e di solidarietà per lottare contro l'individualismo e l'isolamento – ha commentato l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Lecco, Riccardo Mariani – Il senso delle iniziative è stato sensibilizzare i cittadini partecipanti a prendersi cura della propria città e delle persone bisognose residenti nel medesimi quartieri, una sorta di adozione di vicinanza”.

E la città lacustre ha risposto positivamente: numerosi infatti i locali che hanno deciso di ospitare persone in condizioni di fragilità socio economica, aderendo all’iniziativa promossa dall'associazione di volontari Caritas in collaborazione con il servizio Famiglia e territorio e i Servizi Integrati per la domiciliarità del Comune di Lecco. Tra questi Bar Mojto, Barcaiolo, Pizzeria 2001, Vespa Caffè, Bar Baff, Granozero, Le Barrique e da pochissimi giorni anche il Ristorante Il Giardino, dove lo scorso 14 luglio si è tenuto un evento con i cui proventi saranno garantiti oltre 100 pasti sospesi nei prossimi mesi. Non solo gli esercenti, ma anche i clienti dei bar e ristoranti sono stati invitati a sostenere le iniziative, contribuendo anche economicamente a sostegno dei pranzi sospesi consumati.

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