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Inseguirono e violentarono una stagista, arrestati tre egiziani

L’episodio risale allo scorso 19 luglio: i tre avevano inseguito e poi violentato una 23enne egiziana nell’androne del palazzo in cui abitava, in viale Monza a Milano. La ragazza aveva reagito, trovando poi la forza di denunciare gli aggressori nonostante avesse subìto minacce.
A cura di Francesco Loiacono
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L'avevano individuata da quando era arrivata in Stazione Centrale, seguita in metro e poi aggredita nell'androne del palazzo in cui abitava. Vittima della violenza di tre egiziani, una stagista 23enne che lo scorso 19 luglio rientrava nella sua casa di viale Monza, a Milano, dall'albergo di Saronno in cui lavorava. Una sequenza vissuta, con terrore, dalla giovane ragazza anche lei di origine egiziana che, non conoscendo la città, non sapeva dove altro dirigersi e non aveva trovato nessuno a cui chiedere aiuto. Poi però, quando i tre l'avevano bloccata appena superato il portone del palazzo, picchiandola e provando a portare a termine la violenza sessuale, la ragazza aveva trovato la forza di reagire. Difendendosi strenuamente, strappando pezzi di abiti dei suoi aggressori, addirittura inseguendone due. E soprattutto, denunciando il giorno dopo le violenze subìte, nonostante altre due persone, incontrate vicino casa sua alla fine della giornata maledetta, l'avessero minacciata di morte affiché non sporgesse denuncia.

Individuati e arrestati gli aggressori

A premiare il coraggio mostrato dalla ragazza ci hanno pensato gli agenti della Polizia locale di Milano, che negli scorsi giorni, dopo una lunga indagine hanno arrestato i tre autori dell'aggressione e denunciato le due persone che hanno minacciato la stagista. Tutti e 5 risultano incensurati: tre, di 33, 28 e 26 anni, sono accusati di violenza e aggressione sessuale. Determinanti ai fini dell'indagine, coordinata dal pubblico ministero Gianluca Prisco, le immagini riprese delle telecamere di Atm, i riscontri telefonici e i numerosi accertamenti svolti dagli agenti, guidati dal comandante Tullio Mastrangelo. "È stato un lavoro di indagine lungo ma volevamo consegnare alla giustizia gli aggressori di questa brutale aggressione. Grazie all'accuratezza degli agenti di Polizia locale e al coordinamento della magistratura siamo riusciti a individuare tutti i responsabili e ridare fiducia nelle istituzioni alla giovane vittima", ha dichiarato Mastrangelo.

Ma il ruolo più importante nell'inchiesta lo ha avuto la ragazza, che ha trovato la forza di denunciare tutto quel che ha subito. "Abbiamo potuto risalire a i responsabili grazie alla coraggiosa denuncia della vittima, invito dunque a fare sempre denuncia", ha ricordato l'assessore comunale alla Sicurezza Marco Granelli. La giovane, d'altronde, sembra essere una persona veramente determinata: adesso, nonostante la brutta esperienza, è infatti tornata a vivere in Italia.

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