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Infiltrazioni mafiose in Fiera Milano: otto condanne, a Nastasi 8 anni e 10 mesi

Otto condanne per la vicenda delle infiltrazioni mafiose all’interno di Fiera Milano, che lo scorso luglio ha portato a 11 arresti. Tra i condannati Giuseppe Nastasi, considerato dal pubblico ministero “intraneo all’entourage di Messina Denaro”. Al Comune di Milano, parte civile, una provvisionale di 200mila euro. Sala: “Sentenza storica, inaccettabile che l’immagine della nostra città venga macchiata da condotte illecite di tale natura”.
A cura di Francesco Loiacono
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Otto condanne per la vicenda delle presunte infiltrazioni mafiose all'interno di Fiera Milano, che ha portato lo scorso luglio a 11 arresti. La pena più alta, 8 anni e due mesi, all'amministratore di fatto del consorzio Dominus, Giuseppe Nastasi, che secondo il pubblico ministero Paolo Storari (che aveva chiesto nove anni di reclusione in sede di requisitoria) era "intraneo all'entourage" del superlatitante di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro.

Le prime otto condanne riguardano gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato. Le motivazioni della sentenza, emessa dalla giudice per l'udienza preliminare Alessandra Del Corvo, si conosceranno tra 90 giorni. Gli imputati erano accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari, appropriazione indebita e riciclaggio. Per alcuni imputati, tra i quali Nastasi, c'era l'aggravante di aver agevolato la mafia. Secondo gli inquirenti infatti il sistema di società cartiere e fondi neri messo a punto dagli imputati, dei quali il consorzio Dominus era il centro e la società Nolostand (controllata di Fiera Milano, ora commissariata) la referente per l'assegnazione di appalti, in alcuni casi avrebbe finito con l'agevolare famiglie mafiose.

Il prestanome del consorzio Dominus era il padre di Giuseppe Nastasi, Calogero, condannato a tre anni e otto mesi. Condannata anche la segretaria di Nastasi, Simona Magoni, che ha patteggiato tre anni. La condanna minima è stata di poco inferiore: due anni e otto mesi. Un altro imputato al quale è stata contestata l'aggravante mafiosa, l'ex braccio destro di Nastasi Liborio Pace, ha scelto invece di essere giudicato con rito ordinario.

Al Comune di Milano una provvisionale di 200mila euro

Oltre alle condanne, gli imputati condannati dovranno risarcire gli enti che si sono costituiti parti civili: la stessa Fiera Milano Spa, Nolostand e il Comune di Milano. Il gup ha riconosciuto che Palazzo Marino ha subìto danni patrimoniali, non patrimoniali e all’immagine, sia per l’evasione e il mancato pagamento dei tributi – quali Irpef e Iva – sia quale Ente rappresentativo dell’intera collettività locale, impegnato nel contrasto alle infiltrazioni mafiose anche nelle società partecipate e negli enti controllati. Disposta una provvisionale immediatamente esecutiva di 200mila euro oltre al pagamento delle spese legali, che ammontano a novemila euro. La quantificazione integrale dei danni sarà poi fatta in sede civile.

Sala: "Sentenza storica, inaccettabile che l'immagine di Milano venga macchiata"

"Siamo molto soddisfatti: si tratta di un importante risultato. Per la prima volta si riconosce il danno materiale e immateriale subìto dal Comune di Milano in una vicenda gravissima. Il contrasto alle infiltrazioni mafiose e la lotta all’evasione sono battaglie che vedono l’Amministrazione comunale impegnata con forte determinazione – ha affermato il sindaco Beppe Sala -. Non è accettabile che l’immagine della nostra città venga macchiata da condotte illecite di tale natura, a scapito dei cittadini onesti che qui lavorano e vivono. Per questo motivo, il Comune si è costituito parte civile in questo processo e il giudice, con questa storica sentenza, ha capito quale reale danno tutti i milanesi abbiano subìto".

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