36 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Inchiesta Antinori, il ginecologo intercettato: “Vendo la clinica Matris e fuggo a Madrid”

Severino Antinori resta ai domiciliari. Lo ha deciso il tribunale del Riesame riscontrando rischio di reiterazione del reato, inquinamento probatorio e pericolo che il ginecologo, arrestato lo scorso 13 maggio, fugga e vada a esercitare all’estero. Lo avrebbe detto lo stesso Antinori, accusato di aver prelevato degli ovuli a una ragazza contro la sua volontà: “Vendo la clinica Matris e vado in Spagna”.
A cura di Francesco Loiacono
36 CONDIVISIONI

Severino Antinori resta agli arresti domiciliari. Lo ha deciso il tribunale del Riesame, che ha confermato la misura cautelare per il noto ginecologo, arrestato lo scorso 13 maggio con l'accusa di aver prelevato otto ovuli a una giovane infermiera spagnola contro la volontà della ragazza. I magistrati hanno riscontrato diversi elementi che hanno spinto a non rimettere in libertà il medico, per cui resta anche in vigore l'interdizione dalla professione: oltre ai pericoli di inquinamento probatorio e reiterazione del reato, per via di una "personalità non affidabile e violenta" – ci sarebbe anche il pericolo che Antinori fugga e continui a esercitare la professione all'estero, in quei Paesi dove l'interdizione non avrebbe alcun valore.

Immagine

Antinori intercettato al telefono: "Non mi fermeranno"

A rafforzare quest'ultima convinzione da parte dei giudici ci sarebbero anche alcune conversazioni telefoniche fatte dallo stesso Antinori e intercettate dagli inquirenti, che indagano sul ginecologo sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Nunzia Gatto e del pubblico ministero Maura Ripamonti. In una chiamata, effettuata due giorni dopo l'arresto in violazione del divieto di comunicazione, Antinori avrebbe proposto a un tale Fernando Sanchez di vendere la clinica Matris (la struttura in via dei Gracchi, a Milano, dove sarebbe avvenuto il prelievo forzoso degli ovuli) e di trasferirsi a Madrid. Al telefono Antinori avrebbe anche detto, rivolto agli inquirenti italiani, che non sarebbero riusciti a fermarlo: "Se non in Italia" avrebbe lavorato "in Serbia, Malta, Londra, Cipro e anche Spagna", anche perché in alcuni posti non ci sarebbe una legislazione che vieti le pratiche di fecondazione assistita per le quali Antinori è famoso e che più volte gli hanno procurato problemi con la giustizia. Antinori avrebbe ribadito la sua volontà di fuga anche in una telefonata dello scorso 17 maggio con una sua amica: "Me ne vado a Merida", in Spagna, avrebbe affermato.

36 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views