Il ricatto: 35mila euro per nascondere il presunto video hard del prete
Un ricatto, un video compromettente e 35 mila euro sborsati: è stato raggirato in questo modo un parroco della provincia di Milano, minacciato dalla pubblicazione di un filmato, che presumibilmente sarebbe risultato molto imbarazzante per il prete e che lo avrebbe "messo nei guai". Sono stati due dipendenti di una filiale della Banca Intesa San Paolo a denunciare l’episodio, risalente allo scorso ottobre, dopo che il religioso aveva prelevato in due differenti momenti ingenti cifre: 15mila e 20mila euro. Proprio per questo, sono state fatte avviare le indagini, che hanno poi portato a due uomini, entrambi romeni di 30 e 22 anni, ora in carcere con l’accusa di estorsione. Inoltre, anche un terzo uomo, sempre romeno, sarebbe coinvolto nell’episodio, accusato anch'egli di estorsione ai danni del parroco, e per questo condannato a quattro anni di carcere con rito abbreviato.
Il parroco che, spaventato, aveva allora consegnato ai due la busta contenente i 35 mila euro, ha poi raccontato alla polizia di aver già avuto a che fare con i due giovani, dopo che il 30enne, aveva chiesto dei soldi in prestito per sostenere delle presunte spese del funerale di sua figlia, e il prete, presa a cuore la richiesta, gli aveva consegnato mille euro in contanti. Il prete, che è ora amministratore parrocchiale, dopo essere stato invitato a sporgere formale denuncia come si legge dall'ordinanza di custodia cautelare, sottoscritta dal gip milanese Donatella Banci Buonamici, alla domanda sul perché abbia consegnato la busta, ha dichiarato di aver pagato la somma richiesta perché intimorito dal pensiero che i due potessero fargli del male. Per il momento, infatti, gli investigatori non avrebbero trovato alcun video.