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“Il processo Maroni va avanti”: i giudici negano il rinvio per malattia dell’avvocato

I giudici del Tribunale di Milano hanno respinto l’ennesima istanza, la quarta, di rinvio del dibattimento, per motivi di salute, presentata da Domenico Aiello, avvocato difensore del presidente della Regione Lombardia.
A cura di Enrico Tata
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Non ci sarà nessun rinvio per il processo in cui è imputato Roberto Maroni. I giudici del Tribunale di Milano hanno respinto l'ennesima istanza, la quarta, di rinvio del dibattimento, per motivi di salute, presentata da Domenico Aiello, avvocato difensore del presidente della Regione Lombardia. La corte ha invece accolto la richiesta del pm Eugenio Fusco e ha aggiornato il dibattimento al prossimo 18 maggio. Maroni è imputato di fronte alla quarta sezione penale per induzione indebita e turbata libertà. Secondo i pm avrebbe fatto pressioni per far ottenere un viaggio a Tokyo e un contratto a due ex collaboratrici. Anche stamattina il governatore Lombardo si è ritrovato senza difensore in aula e il processo non è potuto cominciare. L'avvocato d'ufficio Lapo Becattini, nominato in sostituzione di Aiello, infatti non si è presentato in aula.

"Perché e cui prodest questa serie di rinvii? Nessuno vuole fare i processi di corsa. I processi di corsa sono altri. Di questa strumentalizzazione non se ne avvale il difensore, se non indirettamente", le parole testuali pronunciate dal pm Fusco in aula. Ai giudici ha sottolineato che "il ‘cui prodest' è precisamente riferito all'imputato", cioè Roberto Maroni. "Nessuno dubita della malattia di Aiello — ha proseguito il pm—. Sulla serietà nulla da dire, ma non così sulla imprevedibilità. Questo è infatti il terzo rinvio per lo stesso impedimento. E posto che nessuno può obbligare il difensore a nominare un suo sostituto e a Maroni un legale che affianchi il suo difensore, chiedo al Tribunale di nominare un avvocato di ufficio e con questo avvocato fare un calendario delle udienze".

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