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Il Museo Diocesano di Milano (ripulito dalle scritte dei writer) dedicato al cardinale Martini

Il Museo Diocesano di Milano viene dedicato alla memoria del cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo del capoluogo lombardo per 23 anni dal 1979 al 2002. Poco prima della cerimonia la facciata del museo, con il nuovo nome, è stata ricoperta di scritte e tag da parte di alcuni writer.
A cura di Francesco Loiacono
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Il Museo Diocesano di Milano viene dedicato alla memoria del cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo del capoluogo lombardo per 23 anni dal 1979 al 2002. Oggi, in occasione dell'anniversario della nascita del religioso, l'arcivescovo del capoluogo lombardo cardinale Angelo Scola svelerà una targa marmorea appositamente realizzata e donata dalla Veneranda Fabbrica del Duomo, che sarà collocata accanto al nuovo ingresso del museo, voluto e inaugurato proprio da Martini.

"È sembrata la scelta, oltre che più ragionevole, più significativa, non solo perché il Museo è nato da un'idea proposta con forza da Martini, che iniziò a dare vita a questo luogo portando qui alcune delle tele della quadreria dell'episcopio per metterle a disposizione di tutti, ma anche per rendere omaggio alla poliedricità della sua figura, che sapeva interloquire con tutti i mondi della cultura", ha spiegato Scola.

La cerimonia a rischio per le scritte di alcuni writer

Il 5 novembre del 2001 era stato l'allora arcivescovo di Milano Martini a inaugurare il Museo Diocesano. Per celebrare la giornata odierna era stata preparata la nuova facciata del Museo, sulla quale campeggia il nome di Martini. Nella nottata di ieri, però, alcuni writer hanno pensato bene di "adornare" la facciata riempiendola di scritte e tag. Non si sa ancora se si sia trattato di un atto vandalico pensato proprio in funzione della giornata di oggi oppure no: si cerca di risalire ai responsabili anche grazie alle telecamere presenti all'esterno del Museo.

Sardone: "Writer gentaglia incivile e stupida"

Sull'episodio è intervenuta la consigliera comunale di Forza Italia Silvia Sardone, che ha definito i writer "gentaglia incivile e stupida. In questi anni la sinistra ha coccolato la ‘categoria' regalando muri senza intervenire in un serio contrasto ai vandalismi nella nostra città. Fino a quando tollereremo queste oscenità? Basta con il buonismo! Servono pene rigorose, multe pesanti e ordinanze urgenti", ha scritto. La facciata, comunque, è stata già ripulita.

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