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Il governo si riprende il Cie: a Milano l’ombra di una nuova emergenza profughi

Il governo vuole riaprire il Centro di identificazione ed espulsione di via Corelli, a Milano, per la sua politica di rimpatri forzati. La struttura dall’ottobre 2014 ha ospitato migliaia di profughi in transito in città, che altrimenti non avrebbero un posto letto. Majorino: “Chiederò agli altri candidati alle primarie di mobilitarsi con me per evitare questa vergogna. Niente Cie a Milano”.
A cura di Francesco Loiacono
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Il governo rivuole indietro l'ex Centro di identificazione ed espulsione di via Corelli per le sue politiche di rimpatrio forzato dei migranti irregolari. E a Milano torna l'ombra dell'emergenza profughi, dal momento che i posti letto dell'ex Cie, dopo una lunga battaglia, erano stati concessi al Comune per accogliere i rifugiati eritrei e siriani di passaggio in città.

Lo riporta il quotidiano La Repubblica, che spiega come, nel 2015, siano state almeno 8mila le persone assistite nel centro da volontari di associazione del Terzo settore con la supervisione della società francese Gepsa. La maggior parte dei migranti, il 95 per cento circa, è rimasta nel centro poco tempo: tre-quattro giorni, il tempo di rimettersi in sesto e di ripartire verso il nord Europa, che è la vera meta di molti dei profughi che transitano da Milano.

L'appello di Majorino: "Niente Cie a Milano"

Ma, seppur per pochi giorni, i circa 600 posti letto del centro di via Corelli sono ormai fondamentali per il Comune. Specialmente in vista della primavera, quando presumibilmente riprenderanno con più vigore gli sbarchi sulle coste del nostro Paese e di conseguenza arriveranno anche a Milano più persone. Ancora non si conoscono con certezza i tempi del nuovo passaggio di consegne tra Palazzo Marino e forze dell'ordine: circola al momento solo un documento del Viminale che preannuncia la riapertura del Cie nella sua funzione originaria. Per l'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino "si tratta di un fatto molto grave capace di produrre due pessimi risultati": da un lato la perdita di posti letto, dall'altro la riapertura di "un luogo utile alla segregazione". Da qui l'appello dell'assessore agli altri candidati alle primarie di centrosinistra: "Chiederò di mobilitarsi con me per evitare questa vergogna. Niente Cie a Milano".

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