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Giallo sulla morte di Aurora: era stata visitata al Pronto soccorso con febbre alta

Aurora, la bimba di nove mesi morta tra giovedì e venerdì a Milano e trovata in evidente stato di denutrizione, era stata visitata al Pronto soccorso per febbre alta nelle settimane precedenti alla sua morte. Sequestrate le cartelle cliniche. Per venerdì disposta l’autopsia.
A cura di Francesco Loiacono
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La piccola Aurora, la bimba di soli 9 mesi morta nella notte tra giovedì e venerdì nella casa dei genitori in via Severoli, a Milano, era stata visitata al Pronto soccorso nelle settimane precedenti alla sua morte per febbre alta. È quanto afferma il Corriere, aprendo uno scenario inedito su una vicenda che ha scosso la città e per la quale i genitori della bambina sono indagati per maltrattamenti aggravati.

Sequestrate le cartelle cliniche

Il pubblico ministero di Milano, Cristian Barilli, ha disposto il sequestro delle cartelle cliniche del Pronto soccorso, che adesso sono al vaglio degli inquirenti. Secondo le prime indiscrezioni i medici che avevano visitato la bimba non avevano riscontrato situazioni di particolare gravità. Un particolare che potrebbe essere importante ai fini dell'indagine, considerando che, al momento della morte, secondo i sanitari che avevano soccorso la piccola, chiamati dagli stessi genitori, il corpo di Aurora presentava piaghe da decubito e segni di malnutrizione. Un altro medico ascoltato dagli inquirenti, il pediatra assegnato alla famiglia, avrebbe invece riferito di non ricordarsi di aver visitato la bambina. Nei registri del Pronto soccorso risulta inoltre un'altra visita dei genitori di Aurora e della piccola, nei suoi primi mesi di vita.

Si attende adesso l'esito dell'autopsia sul corpo di Aurora, prevista venerdì, per chiarire le cause della sua morte. Dai primi accertamenti non erano comunque stati riscontrati segni riconducibili a percosse.

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