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Giallo a Milano, 60enne scomparso nel nulla. I familiari denunciano: “Ucciso per vendetta”

Ibrahim Abdou Abdou Akl, detto Magdi, egiziano di 60 anni residente in Italia da oltre 20, è scomparso lo scorso 2 agosto. Aveva avuto dei problemi con i suoi datori di lavoro. Continuano le ricerche degli investigatori. Il caso arriverà presto anche nel Parlamento egiziano, dove qualcuno ha paragonato la vicenda a quella dell’italiano Giulio Regeni.
A cura di Ida Artiaco
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Magdi Akl, 60 anni.
Magdi Akl, 60 anni.

L'ultima volta che i suoi cari hanno avuto notizie di Ibrahim Abdou Abdou Akl, detto Magdi, egiziano di 60 anni, è stato lo scorso 2 agosto. L'uomo, autista per una ditta di trasporti del Corvetto impegnata nel settore ortofrutticolo, era uscito dalla sua casa in via Ravenna a Milano intorno alle cinque del mattino come sempre per andare a lavoro. Ma da quel giorno si sono perse le sue tracce. Dopo la denuncia della famiglia e le prime analisi da parte degli inquirenti, a più di venti giorni dalla sua scomparsa c'è chi comincia a pensare al peggio. Molti, infatti, sono convinti che dietro la sua assenza si nasconda un delitto, probabilmente, come hanno testimoniato alcune persone a lui vicine, per vendetta.

Tutto è cominciato lo scorso 2 agosto: Magdi si è recato di buon mattino al lavoro. Pochi giorni lo separavano dalle vacanze estive, durante le quali avrebbe approfittato per ritornare dalla sua famiglia, la moglie e due figli, in Egitto. Ma da quel giorno non è più rincasato, gettando i suoi cari nello sconforto. Il 5 agosto arriva la denuncia di scomparsa ai poliziotti del commissariato Mecenate da parte del cognato, Ahmed Alì Akram Raafat, ora nelle mani degli investigatori della sezione Omicidi della squadra Mobile diretta da Lorenzo Bucossi. A risaltare è il nome di un uomo che pare fosse diventato un vero e proprio incubo negli ultimi tempi per l'egiziano.

Da qui, l'ipotesi che la scomparsa di Magdi possa trasformarsi in un omicidio sembra quella più concreta. Ma il condizionale è d'obbligo anche per gli investigatori guidati dal pm Paolo Filippini, che continuano a procedere con le ricerche senza avere formalizzato alcun reato. "Lo abbiamo chiamato per giorni, ma il suo telefonino era sempre spento — ha detto il cognato, come riporta Il Corriere della Sera —. Siamo andati a cercarlo nella ditta. C’era un uomo che ci ha trattati in malo modo e ci ha mandati via dicendo che Magdi era in ospedale, senza spiegarci nulla". Ma questa versione non ha convinto i familiari, che hanno subito pensato ad un battibecco con i suoi datori di lavoro di cui l'uomo gli aveva accennato.

Magdi voleva tornare in Egitto e aveva avanzato richiesta del tfr alla ditta per la quale lavorava da 20 anni. Gli sarebbero spettati circa 100mila euro, ma gli sono stati proposti poco più di 25mila. Così si era rivolto ad un avvocato, ma la decisione non è piaciuta ai proprietari che, stando a quanto riferito dal cognato, lo hanno aggredito e picchiato. Insomma, il giallo si infittisce. E addirittura il caso è arrivato all'attenzione del parlamento egiziano,  dove un deputato, alla ripresa dei lavori dell’aula, presenterà un’interrogazione al governo. Al Cairo qualcuno ha anche cercato di paragonare questa storia della sparizione a quella dell’omicidio del ricercatore italiano Giulio Regeni.

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