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Foreign fighter condannato a 8 anni: “Andato a combattere in Siria vuole tornare, si è pentito”

Monsef El Mkhayar, ha 21 anni ed partito nel 2015 per combattere nelle file dello Stato Islamico in Siria. Condannato a otto anni di carcere per terrorismo internazionale ora vorrebbe tornare in Europa, dove rischia l’arresto.
A cura di Valerio Renzi
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Si chiama Monsef El Mkhayar, ha 21 anni ed partito nel 2015 per combattere nelle file dello Stato Islamico in Siria. Il ragazzo è andato via dal nostro paese dopo un vissuto difficile ed essere stato anche ospite in una comunità d'accoglienza per minori di Milano. Ora è stato condannato dalla Corte di Assise di Milano a 8 anni di reclusione con l'accusa di terrorismo internazionale, e all'espulsione dall'Italia nel caso vi facesse ritorno.

Secondo gli inquirenti Monsef si trova ancora in Siria dove, da combattente, avrebbe anche messo su famiglia sposandosi e avendo una figlia. Il pm Piero Basilone ha presentato le prove della sua partecipazione attiva al conflitto e la sua attività di proselitismo nei confronti di altri ragazzi ancora presenti sul territorio italiano. Via social network avrebbe anche espresso la volontà di compiere un'attentato suicida nel caso di ritorno in Italia.

Una vicenda che interroga ancora una volta le strade della radicalizzazione. I genitori avrebbero più volte tentato di dissuaderlo da recarsi in Siria senza successo. Ora Monsef vorrebbe tornare sui suoi passi, abbandonare il fronte e tornare in Europa perché "pentito", tanto che proprio i familiari avrebbero tentato di raccogliere denaro per pagargli il viaggio. Ma ore il ragazzo rischia l'arresto non solo in Italia, ma anche in altri paesi dove venisse riconosciuto.

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