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“Festa per l’attentato di Manchester”: a fuoco la saracinesca di un bar a Pioltello, ma era una bufala

All’indomani dell’attentato di Manchester un residente ha riferito di aver udito dei festeggiamenti in un bar gestito da un marocchino a Pioltello, vicino Milano. La voce viene smentita poco dopo dai carabinieri, ma la notizia dei presunti festeggiamenti, ripresa dalla trasmissione tv “Mattino cinque” e da alcuni politici, continua a circolare con insistenza. E la scorsa notte ignoti hanno dato fuoco alla saracinesca del bar incriminato.
A cura di Francesco Loiacono
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Si parla spesso in questo periodo di "fake news", le vecchie bufale che, nell'era dei social network, proliferano fino a creare una sorta di realtà parallela per chi non sa distinguerle dalle notizie vere. E un esempio di quanto le notizie false possano fare male arriva da Pioltello, popoloso comune alle porte di Milano. All'indomani dell'attentato di Manchester un residente del quartiere Satellite ha riferito di aver udito dei festeggiamenti in un bar della zona gestito da un marocchino, il Marrakech bar di via Monza, subito dopo l'uccisione di 22 persone alla Manchester Arena durante il concerto di Ariana Grande. La voce del residente viene riportata dall'inviato della trasmissione tv "Mattino cinque", in onda su Canale 5. Il servizio si mantiene sul condizionale, parla di ipotesi, e dà spazio sia a chi sostiene che i festeggiamenti ci siano stati e sia a chi afferma di non aver udito nulla e in sostanza non chiarisce il dubbio.

Le polemiche dopo il servizio di "Mattino cinque"

Tanto basta però per far partire il meccanismo delle polemiche basate su fatti non confermati: "In provincia di Milano sembra ci siano stati FESTEGGIAMENTI da parte di immigrati islamici per l'ATTENTATO di MANCHESTER – scrive ad esempio su Facebook la consigliera comunale milanese di Forza Italia, Silvia Sardone -. Se fosse confermato sarebbe gravissimo e confermerebbe che anche nel nostro Paese c'è un estremismo forte e radicato".

Dopo poche ore i carabinieri di Pioltello rintracciano l'autore della testimonianza e si fanno spiegare con precisione l'accaduto. Emerge così la verità: e cioè che nel bar si stavano tenendo sì dei festeggiamenti, ma un'ora prima dell'attentato. Dunque, le espressioni di gioia non c'entravano nulla con la tragedia di Manchester. A questa verità, però, non viene dato lo stesso spazio concesso alle voci non confermate: anche qui l'esempio può essere rappresentato dalla consigliera Sardone, che non modifica il suo messaggio sui presunti festeggiamenti né dà notizia della smentita in un altro messaggio.

E così, c'è chi decide a suo modo di vendicarsi per i presunti (e smentiti) festeggiamenti: nella notte scorsa infatti qualcuno dà fuoco alla saracinesca del bar Marrakech. Fortunatamente i danni non sono ingenti: il principio di incendio viene subito domato da alcuni residenti. Accanto alla saracinesca i carabinieri della compagnia di Cassano D'Adda, che indagano sull'episodio, trovano una bottiglia con del liquido infiammabile. Adesso si cercherà di risalire ai responsabili materiali dell'episodio, che mostra in modo emblematico come giornalisti e politici debbano prestare attenzione alle notizie cui danno spazio. Il sindaco di Pioltello, Ivonne Cosciotti, ha indetto una conferenza stampa sull'argomento: "Non possiamo additare le persone a caso, trenta anni fa venivano additati i meridionali, ora gli stranieri", afferma,. E a proposito della "fake news" sentenzia:  "È l'esempio di come un fatto mai avvenuto, una non notizia possa fare danni in una città in cui si sta facendo il massimo sforzo per l'integrazione".

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