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Festa di Liberazione 2015 a Milano, in mostra l’alimentazione tra fascismo e Resistenza

Dal 22 aprile al 28 giugno Milano ospita la mostra “Dal pane nero al pane bianco. L’alimentazione in Italia tra fascismo, guerra e liberazione”. La rassegna, ospitata nel Museo del Risorgimento a Palazzo Moriggia, racconta la storia dell’alimentazione nel nostro Paese dall’autarchia fascista al rigore della guerra.
A cura di Francesco Loiacono
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Borsa nera (Collezione privata Luigi Borgomaneri)
Borsa nera (Collezione privata Luigi Borgomaneri)

Si chiama "Dal pane nero al pane bianco. L’alimentazione in Italia tra fascismo, guerra e liberazione", la mostra che apre mercoledì 22 aprile presso il Museo del Risorgimento a Palazzo Moriggia, in via Borgonuovo a Milano. L'esposizione si inserisce nei festeggiamenti per il 70esimo anniversario della Liberazione, ma percorre anche uno dei temi principali dell'Esposizione universale: l'alimentazione. Proprio questa, in particolare quella compresa tra il 1935 e l’immediato dopoguerra, è al centro della mostra curata da Roberta Cairoli, Debora Migliucci e Anna Steiner e promossa da Comune di Milano e Associazione nazionale dei partigiani d'Italia. "Una mostra che lega storia, racconto, memoria e tradizione in un unico progetto, capace di raccontare la storia del nostro passato seguendo l’inedito filo rosso dell’alimentazione – spiega l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno -. Un’esposizione pensata per raccontare come eravamo e per capire come siamo diventati, dopo settant’anni di libertà conquistata mangiando il ‘pane nero' della guerra".

Attraverso immagini, testi, documenti e oggetti d’epoca, l’esposizione intende ricostruire il quadro dell’alimentazione dalla politica autarchica del regime fascista alle condizioni di vita durante il secondo conflitto mondiale, in parallelo con le vicende relative alla caduta del fascismo e alla Resistenza, fino al difficile ritorno alla normalità. Il focus è sulla città di Milano e un'attenzione particolare è data alle immagini di forte carattere simbolico e comunicativo per restituire nel suo complesso il patrimonio valoriale della Resistenza, rafforzando il legame tra identità, memoria e storia. Una parte del materiale esposto, sia fotografico che documentale, è inedito e consente di valorizzare un patrimonio archivistico ancora inesplorato.

Informazioni e orari

La mostra resterà aperta al pubblico dal 22 aprile al 28 giugno 2015. L'ingresso è libero ed è consentito dal martedì alla domenica, nei seguenti orari: dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17.30. Il 29 aprile, il 6 e il 13 maggio, alle 17.30, presso la sala conferenze di Palazzo Moriggia si terranno tre conferenze tematiche, a ingresso libero. Visite guidate sono previste invece nelle domeniche del 3, 17 e 31 maggio e del 14 giugno 2015, dalle 10 alle 12.

L'esposizione si articola in sei sezioni, che vanno dall’autarchia alimentare all'alimentazione in tempo di guerra e all'indomani della Liberazione. I materiali in mostra spaziano da giornali e riviste femminili d’epoca fascista, ricchi di messaggi pubblicitari orientati a indirizzare i consumi verso i “genuini e salutari prodotti italici”, alle tabelle dei dati relativi al costo della vita e agli indici di consumo dei generi alimentari che mettono in luce il drastico calo del tenore alimentare della popolazione italiana a dispetto della propaganda. In mostra anche riproduzioni di tessere annonarie, documenti d’archivio sul numero delle mense collettive dei ristoratori di guerra e delle mense aziendali presenti a Milano durante la guerra e nel dopoguerra. Numerose le fotografie, in gran parte provenienti dalla raccolta fotografica dell’Insmli, Istituto nazionale di storia del movimento di liberazione italiana.

"Nella ricostruzione storica del tragico periodo vissuto dal nostro Paese a seguito dell'avvento del fascismo – spiega Roberto Cenati, Presidente dell'Anpi provinciale di Milano – abbiamo evidenziato le drammatiche condizioni di vita, le sofferenze e i lutti arrecati agli italiani, soffermandoci anche sulla straordinaria e unitaria risposta che allora si seppe dare, resistendo alla guerra, alla fame, al nazifascismo. E questo è il messaggio più forte e di grande attualità per tutti noi che ci viene dalla lotta di Liberazione: il dovere di opporsi e resistere sempre alle ingiustizie, ai soprusi, alle discriminazioni, ai servilismi, se si vuole raccogliere l'eredità lasciataci dai Combattenti per la Libertà".

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