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Expo, il sindaco Sala indagato anche per turbativa d’asta per la fornitura di alberi

Nuovi guai giudiziari per il sindaco di Milano Beppe Sala nell’ambito dell’inchiesta Expo condotta dalla procura generale. Il primo cittadino, ex commissario unico dell’Esposizione universale, oltre che per falso è indagato anche per turbativa d’asta per la vicenda della fornitura degli alberi per il sito espositivo di Rho-Pero. In una nota il sindaco ha detto: “La storia si ripete, profonda amarezza”.
A cura di Francesco Loiacono
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Non si sa ancora se per il sindaco di Milano Beppe Sala arriverà la richiesta di archiviazione o quella di rinvio a giudizio. Ma c'è una nuova accusa che pende sul primo cittadino di Milano relativamente all'inchiesta sull'Expo passata nelle mani della procura generale di Milano: non più solo falso ideologico e materiale, ma anche turbativa d'asta.

Lo scrive Luigi Ferrarella sul "Corriere della sera", spiegando che oltre alla vicenda della Piastra Expo, l'appalto più importante della manifestazione (da 272 milioni di euro) per il quale Sala, all'epoca commissario unico dell'Esposizione universale, avrebbe retrodatato un documento, il sindaco è sotto inchiesta anche per la fornitura di alberi per il sito di Rho-Pero.

Il punto al centro delle indagini condotte dal sostituto procuratore generale Felice Isnardi e coordinate dal procuratore generale Roberto Alfonso è lo scorporo dell'appalto del verde da quello della Piastra, inizialmente legati tra loro. Secondo gli inquirenti quest'operazione avrebbe dovuto comportare un nuovo bando di gara, per permettere alle imprese che non avevano potuto al bando complessivo, poi vinto dalla società Mantovani, di partecipare alla sola fornitura del verde o alla sola realizzazione della Piastra.

Da qui l'accusa di turbativa contestata a Sala, che entro la fine del mese dovrebbe sapere quale sarà il suo destino: per la fine di giugno è infatti previsto il deposito, da parte della procura generale, degli atti relativi all'indagine condotta in questi mesi su Sala e su sei imprenditori e manager Expo (coinvolti per vicende diverse e con diversi capi di imputazione), dopo l'avocazione dell'inchiesta alla procura della Repubblica di Milano.

Sala: "Profonda amarezza, la storia si ripete"

L'ombra lunga dell'Expo, dunque, continua a minacciare il sindaco, che proprio del successo dell'Esposizione universale aveva beneficiato per la sua corsa a Palazzo Marino. A dicembre, dopo aver saputo dell'inchiesta per la Piastra che lo riguardava, il sindaco si era autosospeso per alcuni giorni. Una mossa che non ha ripetuto, almeno per il momento. Nella mattinata di oggi, infatti, venuto a sapere ancora una volta dai giornali di una nuova accusa nei suoi confronti, Sala ha diramato una nota: "La storia, purtroppo, si ripete. Anche questa volta è un articolo di giornale a diffondere notizie di un provvedimento che mi riguarderebbe e che è ancora coperto dal segreto istruttorio. Non intendo commentare in alcun modo ogni possibile iniziativa della Procura Generale. Non lo farò né oggi né in futuro. Provo solo una profonda amarezza, soprattutto pensando a quanto ho sacrificato per poter fare di Expo un grande successo per l’Italia e per Milano. Troverò in ogni caso in me le motivazioni per continuare a svolgere con la massima dedizione possibile il mio lavoro al servizio della mia città".

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