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Expo 2015, Padiglione Italia non sarà pronto per l’inizio dell’esposizione

Secondo i tecnici sarebbe necessario un “miracolo” per rispettare le scadenze. Palazzo Italia invece ci sarà, anche se gli allestimenti saranno completati in corso d’opera. Intanto aumentano gli organici.
A cura di Danilo Massa
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Le grandi opere in ritardo e i costi che lievitano; gli impegni da rispettare e le indagini della magistratura. All'Expo di Milano, per il momento, va in scena questa parte dell'Italia. Come da calendario il primo maggio comincerà l'esposizione, ma non tutte le strutture potrebbero essere pronte all'inaugurazione, a cui sarà presente Matteo Renzi, ma non Sergio Mattarella. Un progetto così complesso, secondo i tecnici, che sarebbe stato necessario più tempo per l'organizzazione. Insomma, se lo scandalo sulle tangenti per i grandi appalti ha aperto doverose indagini, i ritardi che ha comportato sono minimi. Come precisato all'Ansa da Diana Bracco, presidente di Expo 2015,

La battuta d’arresto c’è stata, ma è stata molto limitata. L’Autorità anticorruzione ha preso subito decisioni alle quali ci siamo immediatamente adeguati. Adesso speriamo di recuperare velocemente il tempo che abbiamo passato col fiato sospeso, ogni ora ha il suo senso, perché in effetti dobbiamo proprio correre.

I ritardi, nel dettaglio, interessano soprattutto il cardo sud del Padiglione Italia e Palazzo Italia. Bene l'Albero della vita, a buon punto il Padiglione dell'Unione europea e quello del vino, ma le strutture al cardo sud destinate a Coldiretti, Confindustria e Regione Lombardia sono a rischio. Una missione impossibile secondo i tecnici, anche dopo il rinforzo dell'organico. Gli operai sono più che raddoppiati, passando da 70 a 150. Mentre i lavoratori di Italiana costruzioni cureranno gli esterni, ad aprile i tecnici cominceranno ad occuparsi degli interni. Un lavoro affannoso, che tuttavia difficilmente sarà completato per l'inizio dell'Expo. Probabile, insomma, che si comincerà e intanto si seguiterà a lavorare.

Palazzo Italia ci sarà. Si lavorerà 24 ore su 24, arriveranno nuovi rinforzi di manodopera e alla fine la scadenza sarà rispettata. Quasi, perché se l'edificio sarà completato, gli allestimenti dei cinque piani potrebbero concludersi soltanto ad Expo cominciato. Ma i visitatori, si assicura, non avranno l'impressione di trovasi in un palazzo a metà. L'edificio a metà – che porta il nome del paese – è sotto la lente dell'Autorità nazionale anticorruzione dopo che la società costruttrice, Italiana costruzioni è stata coinvolta nello scandalo Grandi opere. Lunedì 30 marzo potrebbe disporre una sorveglianza speciale, mentre la sostituzione dei vertici, considerati i ritardi dell'opera, è un'ipotesi al momento lontana, ma sempre possibile. Arriva intanto l'analisi di Confartigianato sulle grandi opere, mostrando i divari tra preventivi di appalto e costi reali, nonché i ritardi nei lavori. Insomma, Expo di Milano non è l'eccezione.

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