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Expo 2015, ancora problemi nel padiglione gestito dalla Sicilia: la Regione si ritira

La Regione Sicilia si ritira dalla gestione del cluster Biomediterraneo a Expo 2015. Lo ha annunciato Dario Cartabellotta, responsabile del padiglione, fotografato vuoto e allagato all’inaugurazione. Sulla decisione è giallo: l’assessore all’Agricoltura afferma che la scelta di Cartabellotta non è stata concordata con la giunta.
A cura di Francesco Loiacono
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La Regione Sicilia annuncia di non voler più gestire il padiglione del Mediterraneo all'Expo di Milano. Si tratta dello stesso immortalato vuoto, sporco e allagato in alcune foto che avevano fatto il giro della rete e avevano scatenato una guerra tra la Regione e il responsabile del padiglione, Dario Cartabellotta. Proprio quest'ultimo, con una lettera inviata al commissario unico di Expo Giuseppe Sala, ha annunciato che la Sicilia non vuole più gestire il cluster Biomediterraneo: "Considerato che alla data odierna i problemi segnalati a partire dal giorno dell'inaugurazione non consentono la regolare realizzazione del palinsesto, sospendiamo ogni attività dell’area comune sino a quando non ci saranno i necessari atti che garantiscono la sicurezza degli operatori e visitatori. Si declina pertanto qualsiasi responsabilità nei confronti di terzi". Una mossa non proprio a sorpresa, visto che lo stesso Cartabellotta, diventato famoso per la foto in cui si è fatto ritrarre armato di scopa e paletta mentre pulisce il padiglione, aveva già preannunciato che avrebbe preso provvedimenti se la situazione non fosse cambiata.

A cinque giorni dall'inaugurazione evidentemente i problemi segnalati non sono stati risolti. Cartabellotta nella lettera indirizzata a Sala e al direttore divisione partecipanti di Expo Stefano Gatti elenca le richieste degli 11 Paesi del Mediterraneo che dovrebbero essere rappresentati dal padiglione: "La messa in sicurezza della zona palco attraverso una copertura per evitare che le attrezzature di servizio (banchi show – coocking, impianti di luce e amplificazione) siano bagnati dalla pioggia con problemi di sicurezza di operatori e visitatori; la mancanza di visibilità dei prospetti esterni; la mancanza di segnaletica verso il Cluster Biomediterraneo; la mancata pulizia degli spazi comuni; l’assenza di adeguato collegamento Internet".

In Regione è guerra con il delegato

Sulla lettera di Cartabellotta rischia però di nascere un caso. Dopo la figuraccia dell'inaugurazione con il padiglione allagato, il responsabile era stato di fatto commissariato dal presidente della Regione Rosario Crocetta, che aveva deciso di istituire una commissione ispettiva sulla gestione del cluster e aveva affiancato a Cartabellotta un comitato di supporto e controllo guidato dal capo di gabinetto della Regione Giulio Guagliano. Non si capisce quindi se la decisione di inviare la lettera sia stata in qualche modo condivisa con la giunta, che per voce dell'assessore all'Agricoltura Nino Caleca smentisce seccamente: "Questo provvedimento non è stato concordato né con il presidente della Regione, né con me e neppure con il coordinatore del comitato di controllo". Lo stesso Caleca però sottolinea che il cluster, costato alla Regione 3 milioni di euro stanziati ma non ancora versati, è finora uno spreco di soldi pubblici: "Fino a quando non sarà tutto in regola non darò un centesimo".

È in atto uno scarico di responsabilità: Cartabellotta dà la colpa a Expo, il governatore Crocetta pur riconoscendone i ritardi ha accusa il suo dirigente di non averlo avvisato in tempo dei problemi del cluster. Che adesso rischia di restare lì, nel sito di Rho-Pero, senza nemmeno un responsabile a cui poter chiedere qualche informazione.

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