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Emergenza profughi, rivolta nell’ex Cie di via Corelli: interviene la polizia

Tensione questa mattina a Milano nell’ex Cie di via Corelli: i 500 migranti ospitati hanno occupato le palazzine chiudendo quattro operatori in una stanza. La protesta per i tempi troppo lunghi per il permesso di soggiorno e per le condizioni di vita nel campo: la metà dei profughi dorme in tenda. Nessuna violenza, ma è stato necessario l’intervento della polizia. Majorino: “Situazione grave, domani ne parlerò con Renzi”.
A cura di Francesco Loiacono
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Una rivolta senza feriti, per protestare contro i tempi troppo lunghi per il rilascio del permesso di soggiorno e per le condizioni di vita all'interno del campo. Tensione questa mattina a Milano nell'ex Cie di via Corelli, ormai da due anni adibito a centro di accoglienza dei profughi e richiedenti asilo che arrivano nel capoluogo lombardo. I migranti ospitati nella struttura, 500, hanno occupato le palazzine chiudendo quattro operatori chiusi in una stanza.

Nessuna violenza né danneggiamento, ma comunque il segnale di una situazione "grave", come ha sottolineato anche l'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, che ha affermato: "Domani ne parleremo con il premier Matteo Renzi". La rivolta è avvenuta all'interno del centro, inaccessibile alla stampa perché zona militare. Non è la prima volta che i profughi denunciano i tempi lunghi della burocrazia italiana: era accaduto anche a Bresso, con i migranti che in quel caso avevano bloccato le strade adiacenti alla tendopoli gestita dalla Croce rossa.

Metà dei profughi ospitati nell'ex Cie dorme in tenda

Nel caso dell'ex Cie di via Corelli, invece, la gestione è affidata a una società francese, la Gepsa, che dopo aver vinto un bando percepisce per ogni migrante 35 euro. Con l'intensificarsi degli sbarchi sulle coste italiane, sempre maggiori in estate, la situazione del centro (così come di altre strutture di accoglienza a Milano) sta diventando insostenibile: sono molti infatti i profughi costretti a dormire in tenda (circa la metà), in quanto i posti nelle strutture in muratura sono esauriti. Ma anche al di fuori dell'ex Cie la situazione profughi a Milano è grave: migranti dormono per strada davanti alla stazione Centrale di Milano, perché in attesa di partire per il nord Europa o perché non trovano posti nei centri di prima accoglienza. Chissà se l'incontro tra Majorino e Renzi potrà portare qualche frutto.

Intanto, sul caso arrivano le critiche della consigliera comunale Silvia Sardone di Forza Italia: "L'occupazione rilancia, per l'ennesima volta, l'imbarazzante incapacità di Governo e Comune, dello stesso colore politico, di gestire l'emergenza immigrazione. Il Governo ostaggio del buonismo si conferma incapace di creare una strategia adeguata per gestire l'accoglienza, senza riuscire tra l'altro a intervenire su aspetti essenziali come le lungaggini burocratiche sulle richieste d'asilo e sui reimpatri dei migranti economici".

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