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Droga nascosta nei vasetti della marmellata, denunciato dalla madre

È accaduto a Quarto Oggiaro, quartiere “difficile” alla periferia nord-ovest di Milano. Lo spacciatore, 28 anni, si è giustificato dicendo di aver perso il lavoro e di essere stato costretto a vendere droga per pagare le bollette. La madre ha scoperto le dosi di marijuana, hashish e cocaina mentre faceva pulizie a casa del figlio, poi si è rivolta alla polizia.
A cura di Francesco Loiacono
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Il modo di dire per riassumere quanto accaduto a Milano mercoledì 5 novembre c'è: "Scoperto con le mani nella marmellata". Ma al di là delle facili battute, dietro l'episodio sembrano nascondersi diversi drammi: dalla crisi economica a conflitti familiari. La nuda cronaca è la seguente: un giovane italiano di 28 anni arrestato per droga a Quarto Oggiaro, periferia nord-ovest di Milano, spesso al centro delle cronache in quanto quartiere "difficile". Nell'abitazione del ragazzo sono stati trovati 600 grammi di hashish, 200 grammi di marijuana e alcune dosi di cocaina. I dettagli della vicenda sono però particolari: lo stupefacente, infatti, era nascosto all'interno di vasetti di vetro, quelli dove si conserva la marmellata. E a far andare i poliziotti a colpo sicuro è stata la madre del ragazzo. Proprio lei, infatti, ha scoperto i vasetti con la droga mentre faceva pulizie a casa del figlio, e ha deciso quindi di avvertire la polizia.

La droga nei vasetti della marmellata: madre denuncia figlio

Non è stata una decisione facile, per la madre del ragazzo. Dopo aver scoperto l'attività illecita del figlio, la donna si è confrontata infatti con i famigliari, raccontando l'accaduto. Poi, però, contro il volere di tutti e probabilmente pensando di fare il bene del ragazzo, ha scelto di rivolgersi agli agenti del commissariato di Quarto Oggiaro. Da lì è iniziato un lavoro di appostamento durante il quale i poliziotti hanno potuto vedere all'opera il 28enne, mentre vendeva alcune dosi di stupefacente davanti a un bar. Una volta arrestato, è scattata la perquisizione all'interno dell'abitazione, dove oltre alla droga, sono state trovate due agende con contatti e conti di fornitori e acquirenti. Di fronte agli agenti il ragazzo si è giustificato dicendo di aver perso il lavoro da operaio lo scorso settembre, e di aver iniziato quindi a spacciare per pagare le bollette senza pesare sui propri genitori. Chissà se alla madre, prima che alla legge, basterà come attenuante.

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