582 CONDIVISIONI

Donna vittima di violenze ritira la denuncia: “Il mio ex marito mi ha picchiata, ma lo perdono”

Una donna di 30 anni, parte civile in un processo contro l’ex marito a Pavia, ha ritirato la querela per lesioni nei confronti dell’uomo nonostante il racconto di quattro anni di violenze e pestaggi: “Ogni volta che mi picchiava non era in sé. L’ho perdonato”. Adesso per l’ex marito resta solo l’accusa di maltrattamenti: il pubblico ministero ha chiesto un anno di condanna.
A cura di Francesco Loiacono
582 CONDIVISIONI
Immagine

"Sì, mi ha pestata, più volte. Mi ha presa a pugni, trascinandomi per terra, ma ogni volta che mi picchiava non era in sé. L’ho perdonato". Queste le parole pronunciate lunedì mattina  nel tribunale di Pavia da una donna di 30 anni, parte civile nel processo che vede imputato l'ex marito per maltrattamenti, sottrazione di minore e lesioni personali. Adesso le ultime due imputazioni sono cadute perché l'ex moglie ha deciso di ritirare la querela: "Non voglio accanirmi contro il padre di mio figlio".

La testimonianza della donna, riportata dal quotidiano "La Provincia Pavese", arriva in un momento in cui poco lontano, a Milano, è ancora vivo il dolore per il secondo femminicidio in quattro giorni. L'ultima vittima, Rosanna Belvisi, è stata uccisa dal marito dopo venti anni di violenze mai denunciate, spingendo il questore del capoluogo lombardo, Antonio De Iesu, a lanciare un appello a tutte le donne: "Denunciate".

"Non voglio accanirmi contro il padre di mio figlio"

Eppure, le parole della 30enne pavese sembrano andare in controtendenza. Davanti alla giudice Daniela Garlaschelli la donna ha dovuto ripercorrere la storia del suo matrimonio con D.B., 33enne originario di Villaricca (Napoli), con il quale si era sposata nel 2009: "Quando ci siamo sposati lui non era violento, ma poi è cambiato. Quando mi picchiava, però, era sotto l’effetto dell’alcol. Sì, era aggressivo, ma non era in sé. Avrei voluto che smettesse di bere, invece lui continuava". I maltrattamenti sarebbero andati avanti per quattro anni, fino al momento in cui la donna ha trovato il coraggio di denunciare il 33enne. Poi, però, qualcosa le ha fatto cambiare idea: "I nostri rapporti ora sono migliorati, sono serena, per questo voglio ritirare la querela", ha concluso la donna.

Il racconto: "Trascinata per terra, colpita con calci e pugni"

La 30enne, incalzata dal giudice, ha ricordato alcuni degli episodi più gravi che le sarebbero capitati: "Un giorno ero nel soggiorno, ho visto che beveva dal mattino e gli ho detto di smettere. Lui mi ha dato un pugno, per l’urto sono finita contro un mobile. Un’altra volta ero in bagno, con la porta chiusa. Lui è rientrato dal lavoro, ha visto che non riusciva a entrare in bagno, mi ha costretta ad aprire. Mi ha trascinata per terra, fino in soggiorno. Mi ha buttata sul divano e qui mi ha colpita, con calci e pugni. Durante un pestaggio mi ha causato un brutto livido, ma – ha aggiunto la donna – è andato in farmacia a comprare la pomata da mettere sulla contusione". Episodi che l'ex marito, presente in aula, ha minimizzato come "normali screzi tra coniugi".

Adesso, dopo il ritiro delle querele, per l'uomo resta solo l'accusa di maltrattamenti, per la quale si procede d'ufficio. Il pubblico ministero Roberta Capra, al termine della requisitoria, ha chiesto un anno di condanna per l'uomo. Il 3 aprile sarà il turno della difesa dell'imputato, rappresentato da Paola Moscatelli. Poi toccherà al giudice pronunciare la sua sentenza.

582 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views